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La grande battaglia è all'orizzonte
Ad un occhio attento e un po’ malfidato come il mio, questo volume sembrerà un enorme product placement. Un articolo in particolare viene citato più e più volte come per persuadere il lettore all’acquisto; ovviamente non siamo ai livelli raggiunti in “Goddess” di Josephine Angelini, dove la pubblicità era del tutto scollegata dalla narrazione, mentre in questo caso il protagonista della reclame -ossia il volume “I racconti degli Speciali”. è pur sempre connesso alla storia e al mondo della trilogia di Miss Peregrine. Purtroppo, sentirlo nominare in continuazione fa inevitabilmente pensare che il buon Ransom stesse preparando il terreno per l’allora futura pubblicazione delle novelle prequel.
Non sapendo quando l’autore abbia iniziato a progettare la raccolta di racconti, gli eventi potrebbero essersi svolti anche al contrario: dopo aver raccontato del libro, Riggs si è affezionato a tal punto all’idea di narrare la genesi degli Speciali da volerlo scrivere realmente. Nel dubbio, io mi tengo stretta la mia mala fede.
A dispetto della premessa, questo libro mi è piaciuto, ancor più del volume precedente che era incentrato soprattutto sull’introduzione al mondo degli Speciali. Qui abbiamo molta più azione, scene davvero adrenaliniche e, avendo scelto di concentrare la narrazione su un numero più ristretto di bambini, un maggior sviluppo caratteriale che permette finalmente al lettore di affezionarsi a qualcuno oltre al protagonista.
Effettivamente il romanzo ha uno stampo fortemente corale e quasi accantona Jacob, protagonista indiscusso ne “La casa per bambini speciali di Miss Peregrine”, in favore dei suoi compagni di sventure. Tutti i personaggi principali ricevono la giusta dose di spazio sulla scena, con Emma e Millard che a tratti prevalgono sugli altri.
La storia riprende esattamente dove si era interrotto il primo capitolo, ossia con il gruppo dei bambini in fuga dall’Isola di Cairnholm e decisi a tutti pur di far tornare umana la loro amata Miss Peregrine, imprigionata nella sua forma di volatile. Gli Speciali intraprendono allora un difficile viaggio verso Londra con l’obbiettivo di trovare un’altra ymbryne che possa ridare alla direttrice la sua sempre più labile umanità; i nemici sul loro cammino non mancheranno, ma lo scontro definitivo per la salvezza del mondo Speciale viene procrastinato al volume conclusivo, come ci si poteva logicamente aspettare.
Il romanzo approfondisce maggiormente l’universo magico della trilogia, introducendo gli animali Speciali ed esplorando nuovi tipi di anelli temporali, come quelli punitivi creati per imprigionare Vacui e Spettri o quelli turistici, che permettono di visitare un luogo in momenti particolarmente interessanti della Storia. Purtroppo, questi elementi inediti fanno sorgere non pochi quesiti, in primis sul funzionamento degli anelli: se Miss Peregrine era obbligata a resettare ogni giorno il suo, perché Miss Wren può abbandonare il serraglio per parecchi giorni senza conseguenze? Se chi attraversa un anello fa automaticamente ritorno alla sua epoca d’origine, perché dovrebbe temere di invecchiare velocemente? E se questo è vero, come facevano i bambini nel primo libro a raggiungere Jacob nel ventunesimo secolo, fuori dal loro anello?
A onor del vero, l’autore offre qualche risposta verso la fine del volume, specialmente in merito al piano degli antagonisti, ma tralascia di chiarire molti dei plot hole. A controbilanciare questi ultimi c’è la rapidità con cui si avvicendano le scene, tale da non lasciare al lettore il tempo di focalizzarsi abbastanza su queste domande.
Come già accennato, la caratterizzazione dei personaggi è invece un punto di forza del romanzo e permette di apprezzare i ragazzi Speciali in precedenza solo abbozzati; menzione d’obbligo per Emma, che meglio di tutti mette in evidenza la duplice natura dei protagonisti: da un lato bambini capaci di divertirsi saltando nelle pozzanghere e dall’altro anziani, a volte più che centenari, con l’esperienza data dall’età, sia nella conoscenza sia nell’uso dei poteri che vengono gestiti molto bene dall’autore. Questo sdoppiamento crea qualche problema con il target, e il romanzo a tratti pare scritto per un pubblico più maturo.
La risoluzione di Jacob a partire con gli altri Speciali, che nel primo volume mi aveva infastidita per l’eccessiva leggerezza, qui viene ripresa più volte, per giungere ad un chiarimento nel finale. La conclusione del libro presenta un twist già sfruttato nel primo capitolo, ma apre in modo egregio la strada al terzo volume.
Il romanzo soffre un po’ per la mancanza di Miss Peregrine e, più in generale, di una figura adulta rilevante; si sente anche l’assenza di un villain centrale: anche se quello introdotto presenta delle eccellenti potenzialità; gli antagonisti minori sono sufficienti per tenere viva la tensione.
Anche in questo secondo capitolo, devo elogiare la perfetta combinazione tra storia narrata e foto d’epoca, che reputo ideale per immergersi ancor di più in questa lettura.