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Il finale perfetto
Dunque siamo giunti alla fine.
Non ho molto altro da aggiungere riguardo allo stile e al modo di narrare di Tolkien, che rimane uguale anche nell'ultimo capitolo di questa trilogia. Quella de "Il Signore degli Anelli" è sicuramente una delle storie più affascinanti della letteratura, che trova la sua perfetta conclusione con quest'ultimo capitolo: "Il ritorno del Re".
È sicuramente il libro più avvincente dei tre. Stavolta i capitoli narrano ritmicamente i punti di vista ora di un gruppo, ora di un altro gruppo di personaggi. Tuttavia, per assistere all'ultimo tratto del viaggio di Frodo e Sam fino al Monte Fato, il lettore dovrà attendere la seconda parte del libro.
Applausi a scena aperta per Tolkien, a cui tuttavia devo confessare di aver bellamente ignorato le appendici, destinate a lettori più temerari di me, in cui sono racchiuse tante informazioni riguardo al contesto della Terra di Mezzo e della sua storia. Personalmente, mi basta la storyline principale, che aspetterò di arricchire con quella de "Lo Hobbit".
"Il ritorno del Re" comincia, ovviamente, dove è finito "Le due torri", con Aragorn e compagnia che giungono a Gondor e si ritroveranno a respingere l'assalto delle truppe di orchi di Mordor, guidate dai Nazgul.
Le scene di battaglia sono descritte meravigliosamente, permettendo al lettore di immergersi e lasciandogli immaginare le scene in maniera spettacolare. Jackson aveva un gran bel soggetto su cui lavorare, bisogna dirlo.
Al racconto dell'assedio di Gondor e delle conseguenti decisioni che verranno prese da Gandalf e compagnia, si contrappone l'ultimo percorso di Frodo e Sam verso la distruzione dell'Anello, che dovrà essere gettato nel Monte Fato.
Quando tutto finirà, come in tutte le grandi storie (soprattutto quelle molto lunghe come questa), nel lettore si farà viva la consueta sensazione di vuoto, avvertita nel momento in cui gli ormai amati personaggi sono costretti a separarsi. La storia continua anche quando pare non ci sia più nulla da narrare, ma Tolkien se la prende comoda per decidere il destino finale degli Hobbit e del resto della compagnia, lasciandoci soddisfatti e consapevoli di aver esplorato un mondo fantastico, e di aver ascoltato una storia leggendaria.
"Ho tentato di salvare la Contea, ed è stata salvata, ma non per merito mio. Accade sovente così, Sam, quando le cose sono in pericolo: qualcuno deve rinunciare, perderle, affinché altri possano conservarle."
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Commenti
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senza le appendici... credo sia intorno alle 1600-1700 pagine.
Ora mi sto "disintossicando" leggendo i "Piccoli Brividi"... leggeri, che non richiedono troppo impegno! :D
Vale.
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