Dettagli Recensione
MAGNUS CHASE
Rick Riordan è un autore statunitense famoso per la saga di Percy Jackson e gli del dell'Olimpo. Il suo stile ironico ed istruttivo mi è sempre piaciuto. Non c'è da sorprendersi, dato che è stato un insegnante d'inglese per quindici anni.
A differenza di altri autori, è abile sia nell'interpretare la storia dal punto di vista maschile che dal punto di vista femminile.
Sono sempre stata una fan della mitologia greca e romana. Col tempo, il mio interesse si è allargato alla mitologia norrena e alla cultura celtica. Per cui è perfettamente normale che sia stata catturata dai suoi libri.
Magnus Chase è un einherji figlio del dio Freyr.
Nel secondo capitolo di questa trilogia dedicata al mondo norreno, Magnus si vede costretto ad aiutare Thor nella ricerca del suo prezioso martello, un'arma molto temuta dai nemici (soprattutto i giganti) che bramano il Ragnarok. Quindi, Magnus non è solo costretto ad allenarsi e combattere ogni singolo giorno dal momento del suo trapasso (ed essere ripetutamente ucciso e riportato in vita), ma deve anche sobbarcarsi un'impresa molto pericolosa che potrebbe condurre alla rovina tutti i Nove Mondi. Già, perché a quanto pare sono coinvolti i giganti nonché Loki, il dio del male, nella scomparsa di Mjolnir.
Magnus, Samirah, Hearth e Blitz si prendono la responsabilità di recuperare il martello e di impedire la liberazione di Loki, a qualsiasi costo. Al gruppo si aggiunge un altro einherji figlio/a di Loki: Alex Fierro, un'adolescente mutaforma "gender fluid" aggressivo/a e scontroso/a che alla fine si rivelerà il più improbabile degli alleati.
L'impresa è ardua e piena di difficoltà: le minacce sono innumerevoli e i rischi sono incalcolabili. Rick Riordan è maestro della suspense intrisa di humor.
Sono una fan dei nani e degli elfi (grazie a Tolkien, a cui fa cenno anche Rick Riordan nella dedica di questo libro) per cui adoro Blitz e Hearth. Devo ammettere che il padre di Hearth, ruolo introdotto in questo capitolo, è alquanto odioso e avrei preferito qualcosa di diverso: anziché nutrire disprezzo per il figlio, a cui attribuisce la colpa per la morte del fratello, avrei preferito una stoica freddezza, dolore e affetto soffocati da una patina di distacco. Alla fine del suo ruolo in questo libro, il padre di Hearth assume contorni sempre più oscuri e spiacevoli.
D'altra parte, mi è piaciuta molto l'introduzione di Alex Fierro all'interno della storia. Essendo un/una "gender fluid", oltre che un/una mutaforma, cambia sesso a seconda di come si sente in una determinata giornata, il che lo/a rende un personaggio unico e particolare. Alex detesta Loki tanto o forse più di chiunque altro. Ciò lo/a spinge a prendere parte alla missione per sventare il piano di suo padre e la sua conseguente liberazione.
Rick Riordan spazia per varietà culturale, sessuale e caratteriale dei personaggi che crea. Nessun lettore resta mai escluso dalla storia, chiunque può sentirsi affine ai suoi personaggi, il che è davvero notevole. Il suo messaggio sembra quasi essere: "Non ha importanza di quale cultura, sesso, etnia, religione, orientamento sessuale tu sia, caro lettore, qui, adesso e per sempre, sei il benvenuto come eroe!". Un messaggio che arriva dritto al cuore di chiunque si senta diverso dalla massa. Me compresa.
In conclusione, il secondo capitolo di questa trilogia incentrata sulla mitologia norrena non ha deluso le mie aspettative. Tutt'altro.
Anzi, non vedo l'ora di leggere il terzo e ultimo libro per aggiungerlo alla mia bookshelf personale!
Voto: 4/5