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Il cerchio si chiude
La sensazione di libro strappato si ripresenta anche con questo terzo, ed ultimo, romanzo della serie. Ricordo bene il secondo romanzo ma non a memoria ogni singola battuta, ogni singola descrizione che si lega alla perfezione con la prima riga della prima pagina del primo capitolo del terzo romanzo. Questa sensazione, mi ripeto, di libro strappato mi ha infastidito subito. Un altro aspetto che, sin dal primo libro, mi ha fatto storcere il naso è proprio questa somiglianza, forse la noto soltanto io, con i personaggi Marvel – in particolare i mutanti, compresi gli esperimenti fatti su di essi. Naturalmente non mi riferisco ai film ma ai personaggi originali di Stan Lee e Jack Kirby dei primi anni 60 e poiché spesso cerco l'originalità nei romanzi, l'ho considerato un punto po' negativo.
Detto questo, lo stile coinvolgente dell'autore mi ha fatto dimenticare quei punti negativi. Il suo mondo magico, e l'avventura che ne segue mi hanno catturato fino alla fine.
A mente fredda ho immaginato che, Ransom Riggs, abbia proposto dei personaggi che, come Harry Potter per quelli Joanne Rowling, intraprendono un percorso di crescita col passare dei libri.
Immagino Jacob, adolescente svogliato che trascorreva fin troppo tempo con i video giochi, crescere fino a diventare un ragazzo che, di fronte ai Vacui (le sue paure) riesce ad affrontarli e piegarli al proprio servizio. D'altronde Mark Twain diceva che "Il coraggio è resistenza alla paura e dominio della paura, ma non assenza di paura", che penso calzi a pennello. Anche Miss Peregrine – che nella mia mente prendeva forma come una Mary Poppins dark - da brava "mamma chioccia" protegge i suoi bambini Speciali (ma quale figlio non lo è per la propria madre) sotto una teca (addirittura temporale a dimostrazione che per le mamma i figli sono sempre piccoli). Già dal primo capitolo è Miss Peregrine che ha bisogno dei suoi bambini, così come un genitore anziano ha bisogno che i propri figli l'accudiscano come ha fatto lui in passato con loro (purtroppo questo accade di rado).
Un buon romanzo che colma ogni lacuna del primo romanzo, a dimostrazione che l'autore non ha lasciato nulla al caso. Una trilogia, che nel complesso mi è piaciuta, mi ha trascinato in un mondo fanciullesco da un lato, oscuro dall'altro. Ammiro la fantasia dell'autore, mi piace il mondo fantastico che ha immaginato ed ho apprezzato molto la descrizione delle battaglie, molto coinvolgenti. Il finale a sorpresa mi ha spiazzato.
Adesso sono pronto per vedere il film.