Dettagli Recensione
03/09/1940
A volte è veramente difficile credere a quanto ci viene raccontato, soprattutto se il narrato ha a che fare con la possibilità che esistano terrificanti mostri bramosi di sangue, vendetta e potere. Questo Jacob lo sa molto bene, egli ha infatti per anni creduto che le storie enunciate dal nonno Abraham non fossero altro che le classiche favole inventate dall’adulto per tenere buono il bambino e perché no, svilupparne la fantasia. Ed è solo quando il corpo di Abe viene rinvenuto privo di vita a seguito di quello che viene catalogato come l’assalto di animali selvatici, che il nipote inizia a rendersi conto che forse non tutto quello che aveva recepito dal defunto era menzogna.
Ma c’è soltanto un modo per scoprirlo, ed è quello di recarsi sull’isola. Non sa cosa troverà, sa soltanto che deve andarvi, deve sciogliere la matassa, far luce sul mistero che per anni si è mantenuto intorno a quella figura così cara quale l’ebreo polacco era.
“La casa per bambini speciali di Miss Peregrine” è un romanzo semplice, rapido e stilisticamente fluente. L’idea di partenza è buona così come interessante è lo sviluppo della stessa, due sono però le pecche che ho riscontrato: la prima si sostanzia nel fatto che per circa ¾ del romanzo la sensazione trasmessa dalla lettura è quella di trovarsi di fronte ad una smisurata introduzione, lo scritto incuriosisce ed invoglia chi legge ad andare avanti ma al tempo stesso lo sfianca e lo lascia con un non piacevole retrogusto di insoddisfazione perché l’azione, la svolta nel mistero sembra non arrivare mai; la seconda è determinata dal finale in quanto dopo questo abnorme preambolo l’epilogo giunge in nemmeno 60 pagine e dunque la soluzione all’enigma viene propinata in modo talmente rapido da non essere gustata, apprezzata come altrimenti si dovrebbe. Non solo, è chiaro che il testo nasce quale autoconclusivo e che soltanto quale conseguenza del successo ottenuto l’autore abbia optato per la stesura di un seguito, pertanto questa chiusa di battute poste in essere alla velocità della luce, proprio non va giu.
In conclusione, il primo volume della saga di Ransom Riggs si presenta piacevole ma non eccelso a fronte delle motivazioni proposte, pertanto, se ne consiglia la lettura a chi è in cerca di un libro rapido, con una trama gradevole ed un enigma capace di catturare l’attenzion, ma non impegnativo.
Indicazioni utili
- sì
- no
no = a chi cerca opere di maggiore sostanza