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LIUTO MAGISTRALIS
E' da tanto che volevo fare la recensione di questo libro e adesso è giunto il momento. Mi sono iscritto in questo sito per scrivere di questo libro . Ho inserito come mio nickname "Kvothe" in onore di questo libro e del fantastico personaggio. Ho detto troppe volte libro ah ok scusate. Basterebbe dire solo questo, per far capire quanto questo libro mi abbia lasciato un marchio indelebile. E invece no.
E' iniziato tutto in modo casuale. Appena finito le cronache del ghiaccio e del fuoco ero in astinenz..... ehm...... in cerca di un libro sullo stesso stile. Girovagando qua e là per internet ho trovato vari consigli su che libro scegliere, e la scelta ricadde nel "Il nome del Vento". Ancora non me ne rendevo conto, ignaro com’ ero allora, ma avevo appena scoperto una pepita d’ oro in un filone asciutto.
Iniziato il romanzo ero moderatamente in attesa, per capire, se il libro era buono o un flop. E’ un diesel inizia tranquillamente, ma dopo si riscalda e accidenti iniziai a sentire quel qualcosa, che ti fa capire che qui, si è davanti a qualcosa di veramente notevole e non di un semplice romanzo fantasy medievale, ma il ROMANZO FANTASY MEDIEVALE. Scorre via che è una bellezza, tenti di prenderlo ma lui vola via e in un batter d' occhio ti ritrovi a pensare ma voglio davvero che finisca? Ho pensato, me lo voglio godere piano piano lo sfoglio delicatamente di tanto in tanto e passo ore di buona lettura in compagnia di Kvothe. Resisto anche perchè ha scritto due libri, in 9 anni, come faccio poi mi ritrovo come con le cronache del ghiaccio e del fuoco. Avrò la stessa ansia? un nuovo Martin? NO! MAI! Resisto, ce la faccio, passano i giorni, ma un richiamo si fa sempre più insistente e pressante …… proviene dalla libreria, lo sento più nitido NO! NO! Evito, mi giro, mi tappo l'orecchie niente! Mi è entrato in testa quel soave liuto mi richiama come canto delle sirene irresistibile e CEDO! Cedo all'ipnotico suono e mi abbandono completamente, e quel suono prima assordante, roboante si distende in una eterea melodia. Ormai lo sento, la mia mente è completamente soggiogata. Leggendo, il suono cambia, la melodia diventa come la colonna sonora di un film, che mi accompagna lentamente e dolcemente fino alla fine. Con parole che si trasformano in musica trascritta su un pentagramma. Finito il libro resto un attimo attonito, stordito. Sono completamente assuefatto dalle emozioni mi distendo soddisfatto, mi assale una piccola tristezza come solo un libro bello sa fare. Mi riprendo, mi rallegro perchè so che mi aspetta il secondo libro “la paura del saggio”.
Chi è appassionato e, chi suona uno strumento capisce la straordinaria bellezza di quello che è riuscito a fare Rothfuss. Inserire la colonna sonora in un libro praticamente è il sogno nel cassetto di ogni scrittore, il romanzo perfetto.
Per tutto quello che mi ha fatto provare, lo ringrazio perchè ha tirato fuori dal cilindro un piccolo coniglio, nascosto nel doppio fondo del cappello, facendolo diventare con una magia una bellissima colomba. Il libro in sè per sé non è innovativo, tranne per alcune idee interessanti (Lo sviluppo della trama con Kvothe che racconta a cronista e la musica). Ma non è la trama ad avere dello straordinario, che è un mix di tutti i più famosi fantasy, ma è lo stile il fiore all’ occhiello che lascia strabiliati ed esterrefatti : per l' accuratezza delle parole, per l' impatto visivo che hai leggendole, per la ricerca pignola della parola perfetta da inserire al momento giusto per far provare una determinata emozione. La musica come ho detto è come se fosse lì con te ad accompagnarti dolcemente, per traghettarti nel magico mondo di Kvothe: rassicurandoti quando le cose volgono al peggio, per rallegrarti nei momenti tristi e per gioire nei momenti più belli. La trama non la scrivo, secondo me, per godervi a pieno il romanzo dovreste viverla momento per momento, scoperta dopo scoperta perchè signore e signori, questo libro non va letto. ma assaporato e degustato come un buon vino. Ascoltato, come un bel pezzo di musica classica, disteso sul letto a viaggiare venendo cullato da alti e bassi, entrando in sinergia con la stessa, come un unico essere indivisibile. Rischio di essere ripetitivo lo so, ma a me ha fatto questo effetto e spero, che proverete lo stesso vortice di emozioni anche voi.
L'unica cosa che posso (non è spoiler) "spolierarvi" della trama è la magia. Bellissimo come viene rappresentata la simpatia (magia "comune") in questo libro, mai avevo visto una cosa del genere; di solito descritta in altri libri come: inaccessibile, fortissima, abilità innata e limitata a pochi eletti (come per esempio Harry Potter; si c‘era un mondo pieno di maghi, ma come sempre esclusiva di pochi). Spiegata in maniera scientifica,razionale applicata da leggi della fisica, come se quasi, con la forza di volontà e lo studio c' è speranza per tutti. In questo modo Rothfuss me l’ha resa reale,.questo è un sogno ad occhi aperti, per chi, come me (vi sfido a dire il contrario), da bambino ha sognato di avere poteri magici e per questo dico grazie a Rothfuss.
PD: Si vede che Patrick ha passato tanto tempo con la creatura che ha creato, l’ha coccolata e perfezionata e risultati si vedono. L’unica nota amara è che è un scrittore molto lento, ( Martin fa scuola!!!! Mannaggia) però se questi sono i risultati sono contento di aspettare, forse chi lo sa, si velocizzerà con il tempo essendo solo uno scrittore DEBUTTANTE ( lo so incredibile vero), io incrocio le dita ma ci credo poco mi sembra che Martin gli fa veramente da modello visto che si conoscono. Mi dispiace della lunga recensione, per chi si appresta a leggere, io di solito non le digerisco, ma era tutto necessario per descrivere le emozioni scaturite da questo fantastico romanzo fantasy.
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