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se una cosa accade, probabilmente è brutta
Il Mondo Disco è proprio quello che il nome suggerisce, un mondo piatto, a forma di disco, sorretto da quattro mastodontici elefanti, poggiati sul carapace della Grande A’Tuin, la tartaruga stellare. Qui, nelle città gemelle di Ankh-Morpork, la più antica e grande metropoli del Mondo Disco, arriva Duefiori, un “turista”, come si autodefinisce, proveniente dal leggendario Impero Agateo. Vuole vedere il mondo e vivere delle avventure, dice, e sarà il mago dilettante Scuotivento ad aver la sventura di fargli da guida. Sì, perché dovranno affrontare ladri, assassini, intrighi di corte, la neocostituita corporazione incaricata del turismo e una taverna assicurata di recente contro gli incendi, e tutto questo solo finchè restano all’interno delle mura cittadine. Perché quando si lasceranno alle spalle la metropoli fumante, cose molto più grandi, molto più terrificanti e decisamente più assurde saranno pronte ad attenderli.
Il Colore della Magia, primo libro, dell’ormai scomparso Terry Pratchet, ad essere ambientato nel favoloso Mondo Disco, è una piccola perla irriverente e divertentissima. Protagonista è Scuotivento, mago da strapazzo, opportunista, disincantato e con una sfortuna terribile, che conosce un solo incantesimo, che non sa a cosa serva, ma così potente e terribile da non poter essere pronunciato, per quanto poi l’incantesimo stesso cerchi in ogni modo di uscire dalle labbra del suo detentore. A fargli da contraltare è Duefiori, un turista ingenuo, o meglio, ignorante, incapace di comprendere i pericoli in cui si butta e animato dal suo desiderio d’avventura, o almeno dall’idea completamente errata che s’è fatto di questa.
Il libro è umoristico, sarcastico e parodistico, pieno di situazioni assurde e scenari al limite del fantastico: montagne capovolte e draghi immaginati, troll marini che soffrono di “maree croniche”, un baule dotato di gambe tanto fedele quanto aggressivo, divinità che giocano a dadi, e barano, un attentato aereo sventato e templi in cui è vietato dire il numero ot… ehm, il risultato di quattro volte due.
Insomma, è un libro velocissimo e leggero, che vi aprirà un mondo enorme (i libri ambientati nel Mondo Disco sono più di 30) e che vi farà morire dal ridere, un fantasy atipico e originale, che paròdia il genere pur facendone del tutto parte.
La storia sembra tronca, uno dei piccoli nei di quest’opera, ed è essenziale leggere il seguito “La Luce Fantastica” se si vuole finire l’avventura di Scuotivento, Duefiori e il Baule
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Il romanzo in effetti non è che la riunione di tre racconti lunghi, ma organicamente ben amalgamati e divertentissimo, anzi, uno dei più comici.
Dalla lettura di quel libro non ho più smesso di amare follemente la prosa di Pratchett (lo puoi capire dalla mia recensione di Maledette Piramidi) e con lui Rincewind (scusa ma trovo l'italianizzazione in Scuotivento davvero orrenda) e tutti gli altri personaggi del DiscWorld.
A questo proposito devo confessare che il mio attuale avatar altri non è che una rielaborazione grafica di un disegno di Josh Kirby che ritrae Twoflowers/Duefiori, perché trovo che essere un semplice turista nel Mondo sarebbe fantastico.
Una precisazione: i romanzi del DiscWorld sono esattamente 40, senza contare i racconti sparsi e quanto è stato scritto a latere (mappe con descrizioni, guide turistiche del Disco, ricettari semi-magici, diari, glossari, sceneggiature, etc.). Tra pochissimo dovrebbe uscire il 41° e, purtroppo, ultimo romanzo.