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Vedersi con il cuore
Non conoscevo l'Allende come scrittrice per ragazzi. Sicuramente è molto brava anche se soprattutto nella parte finale si capisce che non è "abituata" al fantasy. Il romanzo è scritto con uno stile impeccabile su richiesta dei nipoti. Naturalmente si tratta di un'avventura che coinvolge nonna (la terribile giornalista Kate) e il suo nipote prediletto Alexander. La nonna burbera, intrattabile, eccentrica si rivelerà una persona di grande intelligenza e apertura mentale. Nel libro sono molto belli i dialoghi tra nonna e nipote. La nonna dà sempre delle risposte argute, strane ma molto sagge e intelligenti che colpiscono da subito il lettore. Arrivati in Amazzonia, alla ricerca delle Bestie e del popolo della Nebbia, la cosa più interessante non è la descrizione dell'avventura ma il tentativo di Isabelle di spiegare tramite nonna Kate la filosofia degli indigeni al nipote e anche il loro rapporto con la natura. C'è un qualcosa in più rispetto ad altre storie simili data dall'esigenza di trovare una spiegazione alla vita umana, alla malattia e alla morte, un rapporto più armonioso con la natura. Tale esigenza nasce dalla malattia grave della figlia di Kate, madre di Alexander. E probabilmente dalla malattia della figlia di Isabelle madre dei suoi nipoti.La favola ha anche lo scopo di trovare la medicina per la povera donna malata di cancro. Ma la medicina a un certo punto passa quasi in secondo piano. La vera medicina è per Alexander e consiste nel guardare il mondo con una nuova comprensione delle cose, con il cuore.
Nell'avventura sono coinvolti anche altri personaggi, tra cui una bambina, Nadia, cioè Aquila che diventerà la migliore amica di Alexander-giaguaro. La parte "filosofica" del racconto è molto, molto bella. I pensieri, gli indigeni, il rispetto per altre culture. Invece dal unto di vista narrativo la storia non è perfetta. Isabelle è meno interessata all'intreccio, all'avventura. Non sfrutta bene le situazioni, non crea suspance quando potrebbe e lascia capire da subito cosa succederà dopo. La storia assomiglia più a una favola che a un fantasy per il tipo di narrazione.
La frase finale che si dicono i due amici apre a questa visione del mondo dilatata che Isabelle vorrebbe suggerire ai nipoti per aiutarli a superare la malattia e la eventuale morte della madre:
"E tu (sarai sempre) il mio migliore amico perchè riusciremo a vederci con il cuore".
Fa un po' piccolo principe ma detto da Isabelle la frase mi ha commosso.
Una bella lettura per i ragazzi. A me è piaciuto nonostante l'età.
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Commenti
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però questo libro non sono riuscita a leggerlo.
credo faccia parte di una trilogia.
se ti interessa...........
ciao paola
a presto paola
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