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Stelle nell'oscurità
La compagnia si è divisa. Boromir è caduto, come Gandalf.
Coloro che sono rimasti devono stare attenti a non perdersi nell'abisso della paura, il terrore di fallire. Qui si scopre il vero coraggio: quello che ti spinge ad agire, anche se una parte di te ti dice che sarà tutto inutile. Così devi stare attento a non permettere che questa "parte di te" soppianti la poca speranza che ti è rimasta. Anche se, spesso, non è solo la speranza a farti avanzare; solo che l'inseguimento o qualsiasi altra fatica ti aiuta a coprire la paura che cova nel tuo cuore.
Ma l'unione fa la forza e solo così i regni di Rohan, Gondor, quelli degli elfi e degli Ent riusciranno a sconfiggere nemici che altrimenti sarebbero andati ben al di là delle loro forze, seppur animati da grande coraggio.
Così cadrà Isengard, sotto i colpi degli antichi Ent, dimenticati un po' da tutti, in particolare da Saruman che pagherà le conseguenze del suo sterminio a danno degli alberi. Ma dopotutto questa era sempre stata la sua debolezza: farsi accecare solo dai potenti tralasciando i più deboli all'apparenza: Ent ed Hobbit, proprio coloro che si ritroverà attorno alla sua tana, ad allagargli le sue tetre fucine.
Nel frattempo crescerà la grande amicizia tra Legolas e Gimli, cosa assai particolare per un elfo e un nano. Ed è forse una delle poche luci capaci di risplendere nell'oscurità che sta scendendo su Arda.
Ma ve ne sono altre, di queste luci: il ritorno di Gandalf e la forza di Frodo nel provare pena per Gollum che li accompagnerà finchè la sua mente malata lo permetterà. Poi il suo tradimento getterà Frodo nelle mani del nemico, lasciando Sam solo e spaesato.