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Un fantasy poco avventuroso
RECENSIONE
Un libro lunghissimo a mio dire, forse anche troppo, perché lo svolgersi della vicenda, per essere un fantasy, non è molto dinamico o ricca di colpi di scena.
Non c'è che dire, da questo libro mi sarei aspettata molto di più, viste molte recensioni positive lette, ma in fondo non sono una gran patita del genere.
Ho gradito altri tipi saghe, ma questo pur essendo un romanzo unico mi ha un po' deluso.
L'ho iniziato con gran entusiasmo leggendo la trama, la cover è abbastanza incalzante, ma non troppo invitante per affascinare tutti gli amanti del genere.
Pensavo che il mistero che aleggiava fra le prime pagine attorno al personaggio di Nora, giovane laureanda in lettere con qualche incidente di percorso sul lato sentimentale, fosse molto più avvincente. Soprattutto quando prima di partecipare ad un matrimonio di amici, si perde all'improvviso nella boscaglia, ritrovandosi in un mondo parallelo molto strano e curioso.
Il suo arrivo in un misterioso cimitero con un'ambigua maledizione che trapela da un'iscrizione trovata su una lapide, poi si disperde per tutta la trama allungandosi in laboriose descrizioni degli ambienti, di maghi, stregoni, castelli e battaglie, ma pur giungendo alla fine di un tutto, non si trova ugualmente il nesso della storia con l'eccessiva ampiezza scritturale.
Ho provato a calarmi nella lettura capitolo dopo capitolo per la curiosità di arrivare a scoprire qualche colpo di scena o cercare di sorprendermi alla fine della vicenda, ma anzi la scrittrice l'ha pervasa di ottima scrittura e stile scorrevole per le descrizioni e i dialoghi, ma non per la completa vicenda della protagonista; infatti ha tempestato lo svolgimento di magia anche quando era un po' di troppo oppure disseminando le pagine di personaggi ben poco utili alla vicenda.
Nonostante tutto, il personaggio di Aurendiel, mago dall'età centenaria che salva l'umana Nora dalle grinfie di Ilissa, regina dei Faitoren e di suo figlio Raclin, promesso sposo di Nora.
La ragazza cade nella trappola degli strani incantesimi di questo popolo magico, tanto da accettare di passare una nuova vita con loro e accettare di sposare e amare il figlio di Ilissa.
Ho trovato anche questa inventiva molto forzata e poco dinamica per la teoria di un fantasy, però poi i capitoli dedicati ad Aurendiel che stringe una magica amicizia con Nora sono stati in parte piacevoli e curiosi.
Anche se mi sarei aspettata un rapporto più affascinante fra i due, visto che all'inizio l'autrice spiega come la ragazza umana sia attratta dalla figura di questo mago vecchissimo, ma ancora altrettanto seducente.
In passato è stato un gran dongiovanni e trapela dalle chiacchiere di corte che abbia avuto una storia con Ilissa e che abbia ucciso addirittura sua moglie e un componente della sua stessa famiglia.
Insomma tanti piccoli misteri che impreziosiscono la trama senza darle la luce che meriterebbe, mentre per il resto la presenza di una maga dal nome impronunciabile ravviva per alcuni momenti la narrazione che rimane ancora inconcludente.
Comunque sia conferisco tre stelline e mezzo al libro perché lo stile è corretto e le descrizioni impeccabili, la trama fantasy c'è senza brillare troppo di unicità, ma in fondo non ho mai mollato il libro e i numerosi indizi sparsi nei capitoli mi hanno fatto giungere per curiosità al finale, né troppo scontato né troppo sorprendente.
Consiglio la lettura a chi ama i maghi, le magie e le avventure raccontate senza volgarità e con la delicata sfumatura di un romanzo conteso tra realtà e fantasia.
Francesca Ghiribelli