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BENZINA PER INCUBI
Lela e Nadia sono amiche inseparabili. Nonostante siano sotto tutti gli aspetti opposte, si compensano alla perfezione, e sono da subito una la spalla dell’altra.
Insieme appaiono indistruttibili, almeno fino a quando il corpo di Nadia non viene ritrovato senza vita nel bagno della sua fantastica villa a Newport Beach. E’ immediatamente chiaro a tutti che la ragazza si è suicidata. Ma nonostante questa certezza Lela non è intenzionata ad abbandonare la sua fragile migliore amica. Così presto deciderà di lasciare il mondo terreno per avventurarsi negli inferi, con l’obiettivo di riportare Nadia in vita.
La discesa volontaria di Lela verso il mondo dei peccatori, si rivelerà più pericolosa del previsto. La ragazza è spaventata, ed ha venduto la propria anima a creature mostruose, spinta solo dal desiderio di salvare l’amica. Troppo presto scoprirà a sue spese che la città dei suicidi è più infida del previsto. Verrà aggredita e quasi rapita da un essere con sembianze semi-umane, con un odore assolutamente sgradevole e la bava alla bocca.. sarà solo grazie al fulmineo intervento di Malachi che Lela si salverà da questo primo attacco.
Malachi è il capitano delle guardie, la sentinella delle anime perse. Anche lui, come tutti gli abitanti di quella città infernale ha l’animo maledetto, ma ha anche una bellezza senza paragoni, che sin dalle prime battute, non lascerà Lela indifferente.
Così, i due ragazzi dopo alcuni screzi iniziali raggiungeranno un accordo: Malachi aiuterà Lela nella ricerca di Nadia ma subito dopo lei verrà condotta al cospetto del giudice, che avrà il compito di spedirla immediatamente nel luogo che merita.
Inizia così la ricerca di Nadia, accompagnata da un sentimento d’affetto crescente tra i protagonisti. Entrambi misteriosi, con passati difficili, che li hanno portati a compiere gesti estremi pur di poter “scappare” dalla realtà..
Ma.. Innamorarsi all’inferno è pericoloso e “rifugiarcisi” non è da meno!
Credo che l’autrice con questo racconto vorrebbe metterci in guardia su come la fuga dalle proprie paure non aiuti. Piuttosto, potrebbe portare ad ulteriori errori (in questo caso meglio dire orrori). Spesso la Fine si sofferma sull’impossibilità di fuggire dal passato dal presente e/o dal futuro. Se non solo combattendo e dimostrandosi più forti delle proprie paure.
Il libro nel complesso merita. All’inizio ho trovato grosse somiglianze con COLDTOOWN di Holly Balck. Ma in questo caso le creature che popolano la città non sono vampiri, ma persone in carne ed ossa. Proprio per questo mi sono spesso spaventata, il libro è scritto in modo molto realistico. I problemi degli abitanti/suicidi spaziano; vanno dall’alcoolismo, alla depressione, passando dai sensi di colpa fino a gli abusi.
Insomma un misto fritto piuttosto raccapricciante.
Lo sconsiglio a chi è “debole di stomaco”. Probabilmente, sapendolo prima non l’avrei consigliato nemmeno a me stessa..
Nonostante tutto questo la storia tra Malachi e Lela è bella. Sono entrambi dei bellissimi personaggi, con dei passati difficili ma decisi ad avere un futuro migliore.