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I fuochi di Azeroth
 
I fuochi di Azeroth 2015-03-07 11:31:42 ChiaraHaydon
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
ChiaraHaydon Opinione inserita da ChiaraHaydon    07 Marzo, 2015
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UN libro a dir poco spettacolare che dimostra quan

Per caso ho comprato questo libro usato qualche tempo fa e nonostante sia il terzo capitolo di una saga a me sconosciuto, decisi di tentare.
Per prima cosa devo dire che la traduzione di questo libro in italiano è davvero pessima, vi sono molto errori e in alcuni punti non si capisce bene la situazione, si passa da un pensiero all'altro senza le dovute accortezze, daltronde a volte si deve leggere con la mente e non con gli occhi; per essere il terzo capitolo di una saga fantasy, di cui non conoscevo i precedenti , posso dire che è davvero ben fatta.
La trama del libro è subito chiara fin da l'inizio , il racconto invita il lettore a mettersi comodo e a rilassarsi come i personaggi ,quando arrivano stanchi e logori da un lungo viaggio, nel villaggio di Mirrind; questa prima parte è davvero meravigliosa, quest'autrice non tralascia neanche un particolare di come sia davvero, la condizione, i pensieri e le sensazioni di questi due favolosi protagonisti.
Morgaine & Vayne: di prima lettura questi due personaggi possono sembrare subito una regina e il suo cavaliere al suo seguito per proteggerla, in parte è la verità ma tra Vayne e Morgaine vi è una sorta di amore e fiducia incondizionata che li rende completi l'uno all'altra, lui è quello che lei non riesce ad esprimere e viceversa.
La parte prima del libro è molto interessante e da il tempo al lettore di ambientarsi nella storia ,quando Morgaine e Vayne arrivano al villaggio di Mirrind , si instaura tra gli abitanti e i protragonisti subito un rapporto di fiducia che rende la lettura molto piacevole e scorrevole. Ma la pace non dura a lungo lo scopo per cui i due protagonisti si trovano in questo mondo , si rivela presto con la morte di un giovane, che porta allo scompiglio della tranquillità dei paesani.I due costretti a rimettersi in vciaggio conoscendo i pericoli che li stanno inseguendo, cercano di convincere i Mirrindim a lasciare le loro case,perchè il male che li sta seguendo è quasi impossibile da fermare.
Morgaine e Vayne passano da un luogo all altro cercando di convinvcere i regnanti delle pianure di Shatan di come sia per loro importante attraversare queste lande per fermare, la magia che alimenta l'odio e la distruzione che portano i loro inseguitori,le Porte spazio-temporali, i Fuochi di Azeroth.
Queste porte sono il frutto di un esperimento condotto dalla millenaria razza Qhal,di cui per metà anche la nostra protagonista vi appartiene, che le costruì per collegare i mondi tra di loro e poterne sfruttare al meglio le loro potenzialità; tutto questo si rivela un grosso errore perchè le porte trascinano con sè il tempo e attraversarne una significherebbe perdere quello che ci si lascia alle spalle.
Le serie di eventi portano Vayne a conoscere un bambino orfano ,Sin, che per lui diventerà come un figlio e che lo accompagnerà durante il suo viaggio ritrovandoselo accanto fino al momento in cui il cavaliere sarà costratto a dirgli addio, l'autrice descrive benissimo come si crea questo meraviglioso rapporto; ma non è solo il coraggioso bambino a catturare il cuore di Vayne.
Durante un imboscata Morgaine e Vayne si separano, Morgaine riesce a fuggire seppur gravemente ferita in sella al suo grigio Siptah seguita da due guide Qhal che infine saranno la sua salvezza.
Vayne viene catturato e torturato da un gruppo di nemici uomini e Qhal delle pianure , per sapere dov'è Morgaine, ma nel momento in cui egli stava per cedere , arriva in suo soccorso il suo piu acerrimo nemico nonchè suo più stretto parente, Chya Roh, un cavaliere dominato da un demone e quindi avente in sè due personalità contarpposte.
A salvare il cavaliere è l'affetto del cugino, che dimostra di come sia divenuto in grado di controllare se stesso, ed è proprio durante la fuga e il lungo viaggio per ritrovare Morgaine che Chya Roh dimostra di essere il cugino di Vayne e non il demone che lo tormenta; questa separazione di Vayne e Morgaine in alcuni punti è davvero noiosa e snervante ed incredibilmente lenta.
La parte finale della trama diventa così avvincente che si legge d'un fiato, Vayne ritrova Morgaine sana e salva ed insieme ai compagni raccolti per il cammino affrontano, tramite il grandioso potere delle porte racchiuso nella spada della Regina Bianca Morgaine, l'immenso esercito dei loro nemici provenienti da ogni direzione.
Morgaine e Vayne finalmente possono attraversare i fuochi di Azeroth , lasciando dietro di se grandi amici e alleati ma soprattutto il cugino di Vayne che Morgaine avendo avuto prova della sua liberazione interiore lascia libero.
Un finale commovente che mi ha lasciato senza parole e con un gran desiderio di seguire questi due fantastici eroi nella loro prossima avventura.
p.s. La copertina non centra assolutamente nulla con il libro a parte il fatto che la donna dai capelli bianchi potrebbe essere Morgaine(ma solo lontanamente) e Vayne l'uomo seminudo che combatte .

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