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La saga di Terramare
 
La saga di Terramare 2014-08-30 10:21:57 Mian88
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    30 Agosto, 2014
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

La maestria dello scrivere.

Nel 2013 è uscita per la prima volta in Italia in un volume unico la raccolta completa dei sei capitoli della saga di Terramare narrante le avvincenti avventure del mago Ged meglio noto come SPARVIERE. Di seguito un resoconto dei vari capitoli costituenti l’opera.
IL MAGO è il primo capitolo dell'avventura e narra le gesta del giovane sin dalla tenera età mostrandoci i primi passi da questo compiuti nell'avvicinarsi alle arti magiche prima con la zia, poi col maestro Ogion infine nella scuola magica di Roke. Come ogni giovane caparbio ed ambizioso Ged si impegnerà anima e corpo nell'apprendimento della sua arte, si distinguerà tra tutti gli allievi di Roke per le sue sorprendenti capacità ma come ogni ragazzo si farà prendere dall'impulso del voler dimostrare il suo potere, di trovare il suo “posto” nel Mondo, di dimostrare che un “capraio” anche se di modeste origini non ha niente a che invidiare ad un nobile o benestante e così, spinto dall'odio, dall'orgoglio, dall'impulsività Ged commetterà un grave errore che lo segnerà nel corpo e nell'anima per tutta la vita.
Il vecchio Sparviere non esisterà più, la sua brama di imparare, la sua arroganza saranno spazzati via dalla paura, dall'umiltà e dalla consapevolezza dei rischi che si compiono a "voler fare il passo più lungo della gamba", una nuova saggezza animerà il corpo e l'anima del protagonista. Ottenuto il bastone da mago il nostro eroe verrà destinato ad una povera isola minacciata da 8 draghi, ma le sue paure non avranno fine: la minaccia da lui stesso liberata non ha mai smesso di seguirlo. Così Ged decide prima di risolvere la questione degli 8 Draghi in modo da adempiere ai suoi doveri e poter lasciare l'isola, poi di spingersi fino a Re Albi dove, in un piccolo anfratto, viveva il suo vero Maestro: Ogion. Il saggio mago riuscirà a comprendere i timori del giovane spingendolo a non temere ma a combattere ciò che lui stesso ha liberato perché l'ombra si nutre della sua angoscia. Con questa nuova consapevolezza e appellandosi a tutto il suo coraggio Sparviere partirà a bordo della Vistachiara affiancato dal suo amico mago Vetch alla ricerca dell'ombra scaturita dal suo sconsiderato gesto, è giunta l'ora di affrontare le sue inquietudini.
Questo primo romanzo pur se prevedibile sul finale rappresenta una buona base di partenza offrendo al lettore quei giusti elementi di curiosità ed intrigo. Senza dubbio la forza della Le Guin è la capacità narrativa, il romanzo pagina dopo pagina non resta mai farraginoso nello scorrimento ed anzi il lettore ha brama di conoscere fin dove si spingerà l’eroe.
Secondo capitolo dell'avventura di Terramare "LE TOMBE DI ATUAN" vedono quale protagonista la giovane Tenan, prima sacerdotessa di queste. Strappata in tenera età ai genitori per prendere il posto di colei che l'ha preceduta morta nel giorno della sua nascita, la giovane viene consacrata agli Innominabili al compimento del sesto anno di vita. Impara a conoscere i riti, le storie e i culti di quei luoghi oscuri e solitari, è l'unica in grado di attraversare ed esplorare le macabre tombe, luoghi sacri di cui lei conosce ogni cunicolo grazie al tatto in quanto interamente prive di luce appunto per la loro sacralità. Quelle gallerie nascondono tesori inestimabili e da sempre hanno attirato l'attenzione di ladri e furfanti, Tenar non ne aveva mai incontrato uno quando si scrocia per la prima volta con il giovane Sparviere. Il mago è alla ricerca della seconda parte dell'anello perduto di Erreth-Akbe, custodito nelle tombe. Tenar sa che l'uomo rappresenta una minaccia, che lei in quanto prima Sacerdotessa sarebbe dovuta intervenire ed ucciderlo per mantenere intatta la purezza di quei luoghi, ma man mano che passano i giorni ed ha modo di parlare col giovane non vi riesce ed anzi matura la consapevolezza del potere infinito che Ged ha dentro di sé e che proprio quell'uomo riuscirà a salvarla da ciò a cui è stata predestinata.
Il secondo capitolo della saga si sviluppa per la maggior parte del racconto dalla voce di Tenar, questa è un'altra caratteristica della Le Guin: nonostante il protagonista indiscusso sia Ged ella non forza la sua presenza ed anzi dà voce anche agli altri personaggi incastonandoli tra loro con una maestria sorprendente.
E' un romanzo più maturo del precedente, intrigante e scorrevole. Spicca per la delicatezza e la saggezza di Sparviere e per l'evoluzione del personaggio di Tenar.
IL SIGNORE DEI DRAGHI narra le gesta dell'arcimago Ged e di Arren (il cui vero nome è Lebannen) principe di Havnor. Un nuovo male si aggira nel Terramare, la magia sembra essere ormai perduta, il vero idioma dimenticato, i draghi e gli uomini impazziti.
Dinanzi ad una tale minaccia Ged non può sottrarsi e decide di partire con il giovane compagno al seguito.
Un capitolo che si presenta piacevole, non scontato ed avvincente in grado di sviluppare bene la trama tessuta sin dal primo libro. Il lettore non ne rimane deluso, è spinto a leggere, ininterrottamente rapito dalla maestria e dalla gradevolezza dell'autrice nel narrare. Non è solo un romanzo di maghi e draghi, è una riflessione continua sull'uomo ed i suoi desideri.
L'ISOLA DEL DRAGO è il quarto capitolo della saga e si distingue soprattutto per la maturità dei temi affrontati. Sono ormai passati 25 anni da quanto Tenar ha lasciato le Tombe di Atuan con Ged e si è recata dal maestro Ogion. Quest'ultimo sta morendo, Tenar vedova ed ormai una donna matura di mezza età non può abbandonare il suo amico, padre ed insegnante così decide di partire da Gont con Therru la bambina bruciata, violentata ed abbandonata dal padre-ladro naturale quasi un anno prima che ha preso con sé.
Ferito e privo di poteri Ged torna “a casa” a bordo del drago Kalessin dopo 6 giorni dalla morte del maestro Ogion e viene soccorso dalla donna che ha liberato tanti anni prima. Pian piano l'uomo inizia a riprendersi ma non vi è traccia del vecchio Ged. E' come un guscio vuoto. I suoi poteri sono stati prosciugati. Cerca di aprirsi con Tenar, di raccontarle cosa è successo con Arren nella terra del Dolore ma fatica a rivivere quelle angosce. Non volendo tornare a Roke, trova rifugio presso la fattoria della vedova. Dopo varie peripezie ed un inaspettato incontro col Re, Tenan e la bambina raggiungono la proprietà senza però trovare Ged impegnato coi pascoli sulle vette. I giorni scorrono nella quotidianità e per un attimo Tenar dimentica i malfattori che in più di una occasione hanno cercato di fare del mare a Therru. Una sera, dopo aver messo a letto sua figlia, la sacerdotessa si accorge di alcuni rumori provenienti dall'esterno dell'abitazione e comprende che la bambina è in pericolo: sono venuti a prenderle per vendicarsi della donna e “punire” la piccola che è stata cattiva. Che sia per il vecchio intuito del mago che per il caso fortuito Ged riesce a fermare dai malfattori; stava scendendo dalla montagna quando li ha incontrati e intravedendo in essi il pericolo li ha seguiti arrivando per tempo alla tenuta. Grazie alla presenza del nuovo Re vi è inoltre la certezza che quei criminali saranno puniti, adesso Therru può tirare un sospiro di sollievo; non le faranno più del male.
L'affinità da sempre esistita tra Ged e Tenan trova spazio in questo racconto e si manifesta con tutta la sua forza, e, forse in ritardo di 25 anni, forse “quando il tempo era maturo”, la loro relazione diventa “intima”, è giunto il momento di vivere il loro amore.
I molteplici temi affrontati rendono questo capitolo vivo ed intrigante per il lettore. Ged impara a vivere come un uomo, impara ad amare e grazie al tempo, all'affetto ed alla solitudine riesce a superare “quel vuoto” che si sente dentro dopo la perdita dei suoi poteri ed il dolore provato. Tenan non è più la ragazza delle Tombe di Atuan, è una donna e prima ancora una madre. Prende con sé Therru e la cresce con tutto l'amore che ha in sé cercando di colmare quel male che le è stato fatto, cercando di risanare quelle ferite che probabilmente non guariranno mai. Viene toccato anche l'aspetto di un amore adulto tra un uomo e una donna che si sono sempre amati e che semplicemente si sono ritrovati in età matura poiché prima i fattori non erano favorevoli (i maghi con grandi poteri devono restare scapoli). Ormai quarantenni i due vivranno facendo tesoro di ogni esperienza vissuta. Infine c'è Therru, la mutilata bambina che nasconde un grande potere, un dono per cui è necessario che sia istruita onde evitare che il male che le è stato fatto si ripercuota su altri. Ed è proprio sul finale che parte del mistero verrà svelato.
“L’isola del Drago” apre la mente del lettore a varie riflessioni, mostra la capacità di adattamento dell'uomo ai cambiamenti della vita, il dolore della privazione, il male afflitto a chi non ha gli strumenti per difendesi, l'amore senza confini di una madre, l'amore di due anime divise fisicamente da dogmi e precetti ma non spiritualmente.
Ultimo e non ultimo capitolo della saga “I VENTI DI TERRAMARE” offre risoluzione agli interrogativi rimasti i/n sospeso ne “L’isola del Drago”. L’opera si snoda interamente intorno alla figura di Therru mentre il /protagonista Ged non sarà molto presente a dispetto dei capitoli precedenti; Tenan accompagnerà la figlia in un viaggio alla ricerca di sé stessa e del suo “posto nel mondo”. Chi è Therru, come liberare le anime rimaste intrappolate nella terra del Dolore? Sono ormai passati 15 anni da quando Ged ha rinunciato a tutti i suoi poteri per porre rimedio alla frattura creata dall’avidità dell’uomo di possedere; eppure queste non hanno ancora trovato la pace.
LE LEGGENDE DI TERRAMARE e l’APPENDICE offrono ulteriori chiarimenti sul Terramare e sui segreti e le leggende che si tramano dai tempi più lontani. Costituito da 5 diversi racconti “Le leggende di Terramare” è stato scritto proprio per dare chiarezza alla dimensione fantastica in cui le vicende sono ambientate (tra le quali svelare il mistero della nascita dell'isola di Roke). Non a caso l’autrice li ha elaborati tra un libro e l’altro; è dunque opportuno accingersi alla lettura soltanto dopo aver ultimato la saga.
Nonostante la sua vastità “La Saga di Terramare” è un’opera che si appresta ad una lettura rapida, chiara ed avvincente. Perfettamente lineare e ben costruito, la Le Guin offre al lettore un Mondo tutto da scoprire, con solide fondamenta e per gli scettici della categoria fantasy “non campato per aria”. I temi trattati sono inoltre variegati e mutano in relazione al maturare dei protagonisti.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
A chi ha semplicemente voglia di leggere un bel Fantasy; un romanzo solido e curato in ogni dettaglio.
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Commenti

7 risultati - visualizzati 1 - 7
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Nonostante il genere "fantasy" non rientri nei miei preferiti, hai spiegato chiaramente il contenuto parecchio articolato, composto da più parti, brava Maria.
Yoshi
30 Agosto, 2014
Ultimo aggiornamento:
30 Agosto, 2014
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lo avevo visto in libreria... era li che mi ha più volte chiamata ma ignoravo di acquistarlo!
Adesso la tua recensione mi ha definitivamente convinta a farlo!
Bellissima recensione!
completa e molto utile!
Brava!
Io ho letto solo il primo, ma leggerò Le Tombe di Atuan il più presto possibile! Mi piace molto la saga, anch'io ho trovato molto evocativo il primo libro anche se un po' prevedibile.
In risposta ad un precedente commento
Mian88
31 Agosto, 2014
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Grazie per le tue parole e soprattutto per aver letto la mia lunga epopea! E' un fantasy che di fantasy ha e non ha, non è eccessivo ne è campato per aria, mi ha colpito in particolare per la costruzione in quanto l'autrice non lascia "falle" e risponde alle domande implicite del lettore con una maestria sorprendente.
Grazie ancora di cuore!
In risposta ad un precedente commento
Mian88
31 Agosto, 2014
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Grazie Rebecca! Sono felice di esserti stata d'aiuto e grata perché hai dedicato parte del tuo tempo alla lettura delle mie "parole". Che dire, è una saga complessa ma veramente ben articolata che non lascia falle e risponde ad ogni domanda del lettore. Tutto è concatenato e ben bilanciato. Dei 6 libri e le leggende io ho trovato meno interessante il primo capitolo non perché sia più brutto o meno piacevole, semplicemente perché essendo la prima avventura la storia deve ancora prendere il via, ma lo consiglio vivamente.
Non vedo l'ora di leggere la tua opinione in proposito!
Grazie ancora,
buona domenica
In risposta ad un precedente commento
Mian88
31 Agosto, 2014
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Concordo pienamente con te, a mia volta è stato il "capitolo" meno interessante dal punto di vista degli avvenimenti in quanto prevedibile. Se si considera però che la prima avventura è stata scritta nel 1962 è anche chiaro il perché, probabilmente è stato preso e ripreso da altri autori e sceneggiatori tanto che per i lettori del nostro tempo non è chissà quale magia. Questa è almeno la spiegazione che mi sono auto-data. Resta comunque evocativo.
A mio parere, e spero di non deluderti, man mano che la lettura prosegue migliorano sia le avventure che la trama che diventa sempre più ricca e articolata. Ogni capitolo lascia spazio e si spiega nel successivo tanto che quando arrivi alla fine della saga non ci sono falle, tutto è costruito con una maestria tale che i "perché" del lettore trovano una risposta.
Giusto a titolo di esempio, mentre leggevo mi interrogavo sulle origini di Roke, sul perché vi avessero accesso soltanto gli uomini, perché le relazioni con le donne fossero viste in un certo modo tanto da arrivare a decantare la celibità del sesso maschile per consacrare e proteggere il potere, e via dicendo. Giunta alla fine della saga l'autrice ha dedicato un capitolo esclusivamente alla nascita dell'isola spiegando come e cosa ha portato alla costituzione dell'isola come la conosciamo nella lettura.
Sono curiosa di sapere cosa ne pensi dei capitoli successivi e di leggere le tue parole in proposito.
Grazie per aver letto il mio commento :)
In risposta ad un precedente commento
Yoshi
31 Agosto, 2014
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Grazie a te per aver condiviso il tuo pensiero e le tue parole.
Non ti nego che mi inquietava la mole del libro ma se me lo descrivi così mi fa proprio gola!
Grazie ancora!
a presto
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