Dettagli Recensione
Mi aspettavo di più
Questo romanzo non mi è mai interessato particolarmente, in quanto è sembrato sin da subito il solito young adult senza spessore. Devo dire, però, che l'ho trovato piacevole: la trama è ben imbastita, per quanto piena di elementi già visti, che richiamano saghe come Harry Potter e Twilight, ma anche serie tv, Supernatural e The vampire diaries su tutte. I riferimenti sono moltissimi: abbiamo la protagonista esclusa dal suo mondo come in HP, la storia d'amore che ricorda Bella ed Edward, ma anche i protagonisti di TVD ed un mondo alla Supernatural, in cui i cacciatori si amalgamano con il mondo esterno e cacciano ogni genere di creatura sovrannaturale per mantenere l'ordine sulla terra. Nessuno di questi riferimenti ha pesato particolarmente nella lettura, in quanto la trama prende una direzione sua, che si discosta dalle serie già citate.
I problemi giungono quando si arriva a parlare dei personaggi, soprattutto per quanto riguarda i protagonisti: sembrano robot. Il punto di vista è quello della protagonista, Clary (solo in una scena passa ad essere quello di Jace, il protagonista maschile, cambio di cui peraltro non si sentiva proprio la necessità), per cui noi entriamo nel mondo degli shadowhunters grazie alle sue azioni e ai suoi pensieri. Il fatto è che Clary è un personaggio che non si fa domande, non è un minimo curiosa di nulla, tutto sembra scivolarle addosso senza lasciare traccia dentro di lei. Esempio: è appena stata attaccata da un demone che ha rischiato di ucciderla, ma è come se non fosse successo mai nulla, in pochissimi pensieri è tutto passato e dimenticato; in un'altra situazione si trova attaccata da dei vampiri: nulla, come se tutto quello che ha passato non fosse mai successo. Di esempi ce ne sarebbero a bizzeffe.
Inoltre, Clary non si chiede mai cosa sta facendo e perchè, se è giusto o sbagliato compiere una certa azione e anche quando se lo chiede, viene tutto risolto con una battuta di Jace o una laconica frase che dice più o meno "bisogna farlo perchè si". Tutto questo succede perchè nessuno dei personaggi più importanti ha una vera personalità, al di là di un carattere abbozzato e di qualche abilità speciale che torna utile per esigenze di trama (vedasi la passione per il disegno di Clary, che si nomina a inizio romanzo, per poi venire abbandonato fino a quando la storia lo richiede per poter avanzare e infine torna nel dimenticatoio).
Altro aspetto che mi ha lasciata perplessa sono le relazioni tra i protagonisti (e qui c'è qualche spoiler): se l'amore di Simon (personaggio secondario che mi è piaciuto per caratterizzazione, a differenza dei protagonisti) per Clary è molto chiaro, non ho capito i sentimenti tra Jace e Clary. Ad un certo punto si baciano, questo è chiaro, come è chiaro che Clary provi qualcosa per lui, ma questa consapevolezza è più dovuta al fatto che il lettore lo sa, che alla creazione di una storia d'amore nel libro. Infatti, non viene descritto nemmeno un episodio da cui si possa dedurre che i sentimenti di Clary per Jace siano cambiati: semplicemente, prima parlano come persone civili e ad un certo punto si baciano e si amano. In tutto questo, il povero Simon viene trattato come uno zerbino da Clary, che non solo non capisce cosa lui provi, ma gli chiede un sacco di favori anche dopo averlo saputo.
Ugualmente fumosa rimane la deduzione di Clary riguardo l'omosessualità di uno dei personaggi secondari: prima della fatidica deduzione si erano parlati appena un paio di volte e lanciati qualche frecciatina, ma il comportamento di lui non aveva fatto capire nulla a me, lettrice.
Stesso problema con il rapporto tra Clary e Isabelle: dovrebbero odiarsi, ma si prestano i vestiti e non avviene mai nulla di realmente cattivo tra loro... e allora perchè far odiare le due?
Infine il libro è lento, anche le scene d'azione non sembrano nulla di importante filtrate attraverso i pensieri di Clary. I morti, i feriti sembrano solo un elenco, nulla che valga la pena di registrare.
Indicazioni utili
- sì
- no