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Shadowhunters. Città di vetro
 
Shadowhunters. Città di vetro 2014-08-13 14:38:53 giada78
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
giada78 Opinione inserita da giada78    13 Agosto, 2014
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Finale con i fuochi d'artificio!

Ultimo capitolo che conclude la trilogia Shadowhunter: The mortal instruments della scrittrice Cassandra Clare. La storia è ambientata ad Idris, patria degli Shadowhunter, luogo di pura immaginazione nonostante il nome della capitale sia Alicante - scelta infelice a mio avviso - che viene descritto in modo molto dettagliato dalla Clare. Qui, in un modo o nell'altro, si ritroveranno tutti i personaggi già incontrati nei capitoli precedenti della trilogia: Clary per tentare di risvegliare la madre dal coma, Jace assieme alla sua famiglia adottiva per partecipare alle riunioni del conclave, Luke per proteggere Clary ed infine Simon per colpa di Jace. E come se non bastasse anche Magnus e Maia e Raphael e Hodge e... insomma tutti assieme appassionatamente per un finale con i fuochi d'artificio!
La storia scorre veloce e tutte le storie lasciate aperte o senza tante spiegazioni nei capitoli precedenti trovano una conclusione accettabile e quasi sempre a lieto fine. Anche se la Clare, astutamente, lascia aperto uno spiraglio per continuare la saga degli Shadowhunter facendo sì che il corpo del vero Jonathan non venga ritrovato.
Detto questo -ovvero dopo aver letto i tre libri- è arrivato il momento di tirare le somme: ogni libro è costato -in formato cartaceo- circa 10 euro, per un totale di 30 euro. Sono stati soldi spesi bene? Come prima cosa va detto che 30 euro sono effettivamente tanti: i caratteri sono grandi e tutti e tre i libri potevano essere benissimo condensati in un unico volume (usando un carattere a dimesnione 10 anzichè 14) con un bel risparmio - ma ai giorni nostri il formato "trilogia" va di moda. Tuttavia la storia è divertente e simpatica e in queste afose serate d'estate tiene compagnia -oppure sotto l'ombrellone se preferite. E' quel genere di libri che mi piace definire "fast book": sono come le crocchette di pollo della Mc Donald's: invogliano, una tira un'altra, soddisfano il desiderio di cibi grassi e untuosi e si mangiano velocemente, ma non bisogna esagerare perchè non sono assolutamente salutari. Ecco: un "fast book" è qualcosa di piacevole e veloce da leggere ma non è assolutamente "acculturante": leggere tanti libri di questo genere non rende una persona più colta perchè non contegono nessuna informazione, quindi anche se una volta ogni tanto si possono spendere 30 euro l'importante è non esagerare!

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