Dettagli Recensione
Un ippopotamo in gonnella
Bartimeus di Uruk, furbo e accattivante jinn dalle infinite qualità, viene evocato per compiere alcune importanti missioni (costruire templi a mano come gli uomini, trasportare carciofi freschi di rugiada e così via) alla corte del Re d'Israele Salomone, uomo tanto 'saggio' quanto potente. Quest'ultimo terrorizza i regni vicini grazie alla riconosciuta forza del suo Anello che è capace di evocare intere legioni di demoni da assoggettare al proprio comando per esaudire ogni desiderio (vi ricorda qualcosa?).
Ma pian piano le cose si fanno più complicate: il Re si fa sempre più misterioso, i tributi dovuti al suo regno sempre più pesanti e nella sua cerchia di maghi non tutte le ambizioni sono delle più onorevoli...
Questo è un libro per nostalgici. Io l'ho comprato appunto perché sentivo la mancanza di Bartimeus e del suo smisurato carisma, capace di rendere una storia esilerante e piena d'ilarità.
Che dire, il nostro protagonista non mi ha deluso neanche questa volta; ma come avrebbe potuto? I suoi lazzi, le sue riflessioni di ironiche, le sue avventure riescono sempre a farti scappare un sorriso!
La trama in sé è semplice e ben strutturata, le pagine volano via facilmente, e come sempre l'autore è riuscito a tenere alto il livello d'attenzione con colpi di scena (beh, non proprio imprevedibili), avventure mirabolanti, dialoghi divertenti/stuzzicanti e descrizioni soddisfacenti arricchite con qualche cenno storico. Lo stile è scorrevole e lineare, con un lessico adatto a tutti, e con un ritmo costante che ci permette una lettura fluida.
Tuttavia... Prima di questo volume ho letto il Ciclo dedicato a Bartimeus e Nathaniel, e devo ammettere che, nonostante l'anello di Salomone sia una lettura interessante e coinvolgente, non ha la stessa forza narrativa della trilogia.
Sebbene sia riuscita ad apprezzare pienamente i personaggi di questo libro, non mi hanno trasmesso le stesse emozioni, né appassionata tanto, né particolarmente stupita. Oserei dire che qui l'unico protagonista è proprio Bartimeus, mentre gli altri sono semplici comparse nella sua storia. O perlomeno così è sembrato a me, che ho amato così tanto il Ciclo e forse sono un po' restia ad 'innamorarmi' di altro.
In definitiva però è una bella lettura: fresca, scoppietante, vivace e simpatica come solo può essere una storia in cui il protagonista è l'unico, inimitabile, Bartimeus di Uruk.
Se potete, leggete prima questo e poi la trilogia; forse così avrà più gusto. Consigliatissimo