Dettagli Recensione
Top 1000 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Premessa: io del film non ne voglio sapere.
Rivedere testi destinati all'infanzia con l'attenzione di un lettore adulto conduce spesso a esperienze di lettura profonde ed inaspettate.
E' questo il caso dello splendido romanzo "The Hobbit" dello scrittore culto J.R.R. Tolkien, nel quale la potenza comunicativa della fiaba è permeata dalla profondità del pensiero; pensiero che riaffiora, lieve e spietato, nelle parole dei protagonisti, componendo una narrazione "multistrato" che si colora di significati differenti sotto gli occhi di lettori differenti.
Le avventure dello Hobbit Bilbo Baggins, coinvolto in una rocambolesca caccia al tesoro, si svolgono in un mondo lontano dalle sofferenze del vivere, dove la morte è presenza costante, ma viene demonizzata alla luce di un codice di giustizia quasi trascendentale, basato sulla saggezza ancestrale di leggende, canzoni e detti popolari.
Nata come via di fuga dalle atrocità della Prima Guerra Mondiale, la Terra di Mezzo ammalia anche il lettore più smaliziato e diffidente, che non può non riscoprire nella fantasiosa semplicità di questa piccola perla un'ombra della preziosa emozione che anima il bambino nelle sue prime esperienze di lettura.
La magia, costante razionale nella narrazione, si compie solo alla fine, nel momento in cui chiudendo il volumetto ci si riscopre a desiderare ancora foreste incantate, cunicoli misteriosi perduti tra le montagne rocciose, verdi pianure assolate, piccole astuzie, grandi battaglie, sconfinate avventure.