Dettagli Recensione
Valar morghulis
In poco tempo, quasi senza rendermene conto, sono arrivata al quinto volume delle “ Cronache del ghiaccio e del fuoco “, imponente saga “ fantasy “ fra politica, guerre e magia, scritta da Martin per la gioia e la maledizione dei suoi lettori. Per la gioia, perché la lettura è piacevole, intrigante, esaustiva da tutte le prospettive; per la maledizione, perché il coinvolgimento è fortissimo, lascia segni profondi, suscita curiosità e ansia: difficile staccarsi da vicende e personaggi che rimangono vivi e vigili nella mente anche durante le letture successive. Fatale il ritorno a Martin in tempi brevi.
Ma che cosa scatena emozioni tanto forti e passioni così travolgenti?
Volendo analizzare gli elementi che danno vita a un mix tanto sostanzioso quanto complesso, scopriamo, prima di tutto, una verità evidente: Martin scrive molto bene, ha la penna facile, un periodare fluido e leggero, capacità di alternare dialoghi e descrizioni in giusta misura, di usare adeguatamente termini raffinati, popolari o volgari, secondo necessità. Inoltre Martin sa dare spessore psicologico ai personaggi che fornisce di personalità ben delineate, dai contorni precisi, nel bene e nel male; sa raccontare la pace e la guerra, il sogno più romantico e la violenza più cupa. Infine, elemento di notevole importanza, sa costruire la trama, un tessuto largo, complesso, stratificato che tiene insieme con mano sicura e potente, senza la più piccola sbavatura. Ottima la partizione dei romanzi secondo punti di vista diversi: permette di approfondire il discorso, di scendere nella psiche dei personaggi; dà spazio all’azione, ne amplifica i confini e aumenta in proporzione l’ansia e le aspettative del lettore.
I protagonisti sono tanti e tendono ad aumentare procedendo nella saga. Io mi sono affezionata soprattutto a quelli femminili: la volitiva e tragica Catelyn, la testarda e coraggiosa Arya, la fragile e determinata Daenerys… ma come dimenticare Cersei, regina machiavellica, Ygritte, creatura del ghiaccio, focosa sotto la pelle, Sansa, adolescente spaventata, facile preda di infantili romanticherie? Per quanto riguarda i personaggi maschili, pur essendo interessanti, hanno aspetti più prosaici e sono più prevedibili nei loro comportamenti, scanditi da vittoriosi assalti, bagordi, tradimenti, sanguinose vendette. Tuttavia due di loro mi hanno colpita per l’atteggiamento e il modo di porsi, diverso da quello di tutti gli altri. Uno è Tyrion, deforme, disincantato e intelligente. Fa della ragione e dell’ironia i suoi cavalli di battaglia, in un mondo irrazionale che non lo vuole e lo deride, neppure tanto segretamente. L’altro è Robb, vittorioso e pur disperato, troppo giovane per essere pienamente uomo, troppo giovane per essere un guerriero spietato obbligato a combattere e a vincere sempre.
Fra i ghiacci adamantini oltre la Barriera, le fiamme verdi delle Rapide Nere, l’alito di fuoco di draghi che crescono in fretta, continua la saga imprevedibile e più che mai accattivante. “…al gioco del trono o si vince o si muore!...”. Chi vincerà il trono?
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Commenti
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E' malvagia e terrificante, la più cattiva e subdola di tutte però è affascinante! Anche l'attrice del telefilm è perfetta per quella parte..
Arya....indescrivibile!
vogliamo parlare di Jaquen H'ghar,??? l'uomo che cambia faccia... wow!
Ho appena cominciato il primo libro.... sono contenta!
Comunque bellissima recensione!