Dettagli Recensione
Bello e coinvolgente
Devo ammettere che l’inizio, così improvviso e istantaneo nell’azione, mi ha scioccata. Non sono abituata a libri in cui nelle prime 30 pagine già succede il finimondo, però essendo un seguito, diciamo che ci può stare. La protagonista, Lenah, l’ho trovata, nella prima parte, a tratti davvero irritante: “amo Rhode, voglio Rhode, però siccome le Eridi ci hanno detto che non possiamo stare insieme, allora sto con Justin. Sempre meglio che niente”. Non è un comportamento che io apprezzo in generale (non bisogna mai accontentarsi) però è sicuramente coerente con la protagonista che fin da quando era vampiro era terrorizzata dalla solitudine. Diciamo però che nella seconda parte si riscatta perché capisce che Justin è soltanto un surrogato e che l’amore vero, anche se non può essere corrisposto, è un altro.
Le noti dolenti sono altre: il mancato realismo. Lo so, lo so, è un libro di vampiri quindi non si può pretendere che ci sia realismo, però nei combattimenti contro l’antagonista Odette, Lenah, che è umana adesso, ne subisce di tutti i colori, perde sempre (ovviamente, potrei aggiungere), e si salva per qualche miracolo. Nella battaglia finale però con quattro coltellate sferrate a casaccio uccide la nemica. Ma come? Così semplice? E allora perché non lo fa prima? Vabbè… L’autrice secondo me è molto più brava a definire i personaggi che a descrivere scene di combattimento.
Il finale è perfetto e tutto sommato quello che avrei auspicato dalla prima pagina: il libro si apre con una scelta sbagliata ed egoista di Lenah (che genera ovviamente tutti gli eventi nefasti che seguono) e si chiude con la scelta giusta, quindi la protagonista giunge a quella maturazione che ogni buon libro richiede. Restano fatti inspiegabili che saranno la premessa al terzo libro che mi auguro arrivi presto!