Dettagli Recensione

 
Shadowhunters. Le origini. Il principe
 
Shadowhunters. Le origini. Il principe 2014-02-25 20:57:25 Vivix
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Vivix Opinione inserita da Vivix    25 Febbraio, 2014
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Il triangolo no... non l'avevo considerato

Dopo aver letto il primo libro della saga, che si conclude con una battuta, avevo una voglia matta di leggere il secondo. Non sono rimasta delusa, ma neanche soddisfatta. Innanzitutto c’è da dire che rispetto al precedente, nel Principe la materia amorosa passa decisamente in primo piano, mentre l’azione e Mortmain vengono lasciati sullo sfondo; in particolare quest’ultimo è spesso presente nei discorsi, ma si tratta solo di un’ombra, in realtà non compare mai.
I colpi di scena non mancano, anche se vari sono facilmente prevedibili. Come sempre, finale inaspettato che lascia con la voglia di leggere il prossimo episodio.
Con mio piacere, torna Magnus Bane (come si fa a non amarlo?) e facciamo la conoscenza di un nuovo licantropo che ha riscosso la mia simpatia (se la merita già solo perché è amico dello stregone). Si delinea meglio il carattere di tutti i personaggi principali, che per fortuna iniziano a distaccarsi da quelli della saga precedente, si delineano nuove coppie, ma per il resto la storia si concentra moltissimo sul triangolo amoroso, con mio disappunto.
In realtà è ben strutturato ed è anche per questo (l’altro motivo è che sono stufa di questi triangoli) che il libro non mi ha incantato. La Clare è stata brava a far sentire i sentimenti di Wll, Tessa e Jem, in particolare dei due ragazzi, e così facendo è davvero difficile scegliere “da quale parte stare”. Per quanto mi riguarda, sono sicura di aver capito come andrà a finire ed è proprio per questo che leggere il volume è stato straziante.
Decisamente scocciata dal fatto che, come al solito, i ragazzi principali siano entrambi “bellissimi e perfetti”.
Per quanto riguarda la scrittura, sembra che la Clare si sia definitivamente (e finalmente) trasformata in un’autrice vera e propria. Ottime le descrizioni, l’introspezione, i dialoghi, i dettagli sparsi qua e là tra le pagine.
Consiglio il volume alle super romanticone, ma chi, come me, è arcistufo dei triangoli, se ne tenga alla larga.
Dimenticavo… sono l’unica a non ritenere brutta la copertina??

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