Dettagli Recensione
e così il cerchio si chiude
"Il cerchio di sangue giunge a conclusione, la pietra è dell'eterno realizzazione. La veste della gioventù si accresce di nuova energia, che dà potere immortale a colui che porta la magia.
Ma, attenzione, quando la dodicesima stella sorgerà il destino di quanto è terreno si compirà.
La gioventù si scioglie, la quercia è condannata a decomporsi in quest'epoca buia e odiata.
Soltanto quando impallidisce la dodicesima stella, l'aquila raggiungerà per sempre la sua meta più bella.
Sappi dunque, una stella si consuma per amore, se sceglie liberamente di struggersi il cuore".
La chiave di tutti i misteri della Trilogia delle Gemme, sembra essere racchiusa negli enigmatici versi composti dai Guardiani e dal loro mentore, il conte Saint Germain: nel primo libro avevamo scoperto che Gwen era la preziosa dodicesima viaggiatrice, il fulcro di tutto il cerchio profetico; nel secondo, al rubino veniva affiancato un diamante, Gideon, e si scopriva che lui avrebbe avuto una grossa influenza sul destino della sua compagna; in questo terzo e ultimo volume, i versi rimandano ad un finale che sembra essere conveniente solo per un elemento del gioco, e che Gwen sia il catalizzatore intorno al quale si verificherà lo svelamento dell'enigma. Un'enigma che pare coinvolgerà i sentimenti della coppia Gwen-Gideon.
Certo, il percorso che porterà i due protagonisti ad avvicinarsi non sarà semplice, reso ancora piu tortuoso dai guai cominciati da Paul e Lucy, dalle macchinazioni del conte e dalle domande a cui Gwen non trova risposta. Percorso, tuttavia, anche piacevole grazie al mitico, inimitabile, brillante Xemerius, il demone doccione che segue Gwen dappertutto, con le sue battute geniali e le sue citazioni ai Queen, alla fedele e perspicace Leslie, l'amica che tutte vorremmo, e a lord Lucas, il nonno riconquistato che dona una bella spinta alle indagini della protagonista.
Nonostante tutto l'aiuto, Gwen si ritroverà a doversela cavare con le proprie forze, in un finale molto concentrato e ricco di colpi di scena, in cui i cattivi non sono poi così cattivi e i buoni neanche tanto buoni, in cui si sveleranno le risposte a tutte le domande galleggianti sul mare della trama e i cui risvolti porteranno a delle inattese, quanto gradite, conseguenze per i due protagonisti.
Ho trovato molto valido l'inganno avvolto intorno al conte, che ormai abbiamo capito tutti, non è questo gran pezzo di pane; non mi sarei mai immaginata quale sarebbe stato il mistero intorno alla sua figura, quindi la sorpresa mi ha piacevolmente colpita; lo stesso non posso dire riguardo a Gwen e Gideon, che sono rimasti troppo ancorati a vecchi cliché: la solita ragazza normale che scopre di aver un grande potere, che si innamora del cosiddetto "stronzo", che fa finta di non volerla ma che sotto sotto prova teneri sentimenti per lei; la cugina che si svela essere ancora più perfida del previsto e, posso dirlo, uno scontato, e un pó forzato happy ending. Xemerius, d'altro canto, credo sia il personaggio più riuscito e di cui sentirò la mancanza.
Originale è però l'idea di ricamare la trama intorno a dodici viaggiatori del tempo e che le loro storie convergano in un oggetto, il cronografo, che nasconde degli inquietanti risvolti se votato al male, che diventano mielosamente romantici, se votati al bene.
Una lettura comunque gradevole, vivace e fresca adatta, a mio avviso, più ad un pubblico giovane, senza per questo escludere che dei lettori più maturi possano apprezzarla ugualmente.
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Complimenti !
Pia