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Manca Acheron e si sente
Dark Hunters n. 9 – Dopo otto capitoli tutti molto positivi, eccone uno meno brillante.
In effetti, uno dei rischi più prevedibili di una serie che si decide di concepire come interminabile (anche se sinora ne è valsa la pena) è esaurire ad un certo punto i personaggi di spicco e ripetere le medesime situazioni già affrontate in qualche volume precedente.
Preciso che la storia di Maggie e Wren non è brutta, anzi. La prima parte che narra i primi incontri tra i due e il nascere del loro amore è emozionante, e si riconosce la solita Kenyon, però poi la trama si perde un po’ in vicende familiari ed ereditarie che nulla hanno a che fare con Acheron e i suoi Cacciatori Oscuri.
Si tratta di un capitolo per così dire secondario, che nulla toglie e nulla aggiunge alla serie nel suo complesso, tanto che potrebbe essere addirittura saltato se non preparasse il terreno alla storia tra Aimée Peltier e Fang (ma lo avevamo subodorato già da cenni contenuti in altri episodi) e al probabile ritorno in scena di Nick.
In ogni caso, le pagine dedicate al Consiglio degli Arcadici e dei Katagaria, con questa divinità, Savitar, che si atteggia a surfista californiano e parla come il protagonista di qualche trasmissione televisiva per adolescenti, sono confuse e troppo prolisse. Già, di mio, non apprezzo gli epiloghi infiniti, ma qui si intravede proprio la volontà di raggiungere un certo obiettivo pagine da riempire.
Credo sia il primo episodio a cui non riesco a dare quattro stelle piene, anche se mezza stellina è comunque guadagnata per le scene d’amore (qui ce ne sono parecchie e tutte davvero MOLTO sensuali).
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