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Gran finale un po' faticoso
Quinto e (per ora) conclusivo capitolo della serie Fever.
Indubbiamente un romanzo corposo, perché la Moning si è degnata di rischiarare (finalmente) parecchi dei misteri di cui aveva disseminato le avventure di MacKayla Lane, americana inizialmente svampita e con ambizioni di reginetta del college, che si ritrova - suo malgrado - a fare i conti con le sue vere origini irlandesi e il suo ruolo di prescelta in una profezia apocalittica (dove l'Irlanda non è la solita isola verde smeraldo a cui siamo abituati, ma un cupo luogo di confine tra la dimensione umana e quella, per nulla positiva, dei mondi fatati).
Se già nei libri precedenti le barriere tra i mondi erano cadute e un terzo dell'umanità era stato allegramente sgranocchiato via da ombre, mostri e varie creature d'incubo, Mac e i suoi alleati stanno ancora cercando una via d'uscita contro la distruzione scatenata da Darroc e proseguita poi dal Sinsar Dubh (il libro Oscuro in cui, nella notte dei tempi, il Re Unseelie ha riversato tutto il proprio sapere). Anche se il problema, in realtà, è capire chi siano gli effettivi alleati di Mac, perché in questa serie non ci sono certezze su chi siano i buoni, e le carte in tavola continuano a cambiare.
Dal punto di vista stilistico, quest'ultimo capitolo mi è parso troppo denso e distribuito in modo confuso. Si va da interi capitoli occupati dalle riflessioni interiori di Mac (talvolta monologhi estenuanti, che finiscono per rallentare la lettura) a pagine dove sono concentrate in poche righe plurime rivelazioni, con la conseguenza che a volte rischiavo di perdere qualche spiegazione e dovevo tornare indietro a metabolizzare la scoperta. Alla fine, lo ammetto, sono rimasta incollata solo per la curiosità di conoscere i destini del sexy trio Gerico Barrons/ Christian Keltar /il principe V'lane, mentre Mac mi era divenuta quasi insopportabile.
Tirando le somme, Barrons, con quelle sue movenze da predatore e le sue battutine sarcastiche e strappacuore, resterà certamente un personaggio memorabile e l'intera serie merita di essere ricordata tra le più intense e particolari di quelle in circolazione. Tuttavia, dopo tutto il circo strepitoso piantato su dalla Moning e la fatica (mentale) che è costata la lettura di una saga così lunga, mi pare che la conclusione affrettata non abbia dato quel pizzico in più che tanto avrei voluto.