Dettagli Recensione
Acerbo
Eragon è un libro acerbo. Questo può essere imputato a diversi fattori:
in primo luogo è il primo romanzo di una saga, la saga dell'eredità. Questo è un romanzo di rodaggio, in cui vengono presentati i personaggi, ha inizio la storia, i primi misteri vengono introdotti, cosi come i primi amori e i primi rapporti tra gli stessi personaggi.
Eragon stesso è acerbo. Mi spiego meglio: è un ragazzino di 15 anni, un contadino, che nella sua vita ha conosciuto solo il suo villaggio e le montagne intorno a Carvahall (il villaggio, appunto). Si ritrova all'improvviso un uovo blu da cui spunta un drago, una serie di creature che deve rendere sue alleate (nani, elfi e varie ed eventuali) e un nemico fortissimo da sconfiggere, che regna su Alagaesia da un secolo. Ovviamente, non ha la minima idea di come si faccia e l'unico vero alleato che ha è Brom il cantastorie, che gli fa da maestro, visto che la dragonessa è nata da poco e deve ancora crescere.
Paolini è acerbo: ha 15 anni ed è il primo libro che scrive, quindi lo stile, molto descrittivo, si deve affinare.
Paolini, poi, ha delle idee buone. Sono ispirate a Star Wars? Si. Sono ispirate al Signore degli Anelli? Anche. Ma francamente, non mi sento di giudicarlo per questo: tutti si ispirano, più o meno apertamente e più o meno sostanziosamente, a qualcosa o qualcuno, a maggior ragione un 15enne.
La storia è buona, mi ha intrattenuta e coinvolta abbastanza da voler leggere il seguito. Ci sono molte avventure, sotto forma di episodi, che si collegano l'un l'altro, fino ad arrivare al finale, ovviamente apertissimo, che lascia domande cui si vorrebbe dare risposta.
La cosa migliore di questo libro, secondo me, è il personaggio di Angela, intrigante ed affascinante... Mi è piaciuta perfino per come è stata resa nel film!
Mi aspetto un seguito migliore, uno stile meno acerbo, ma in evoluzione e una storia che prosegua con forza.