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Al confine tra mondani e nascosti
Da qualche anno tenevo in libreria i volumi di questa saga, comprati periodicamente su richiesta di mio papà, estimatore a dir poco entusiasta, e da me ancora non letti per mancanza di tempo. Grande grandissimo errore!
Quando mi sono finalmente decisa ad iniziarla, sono stata letteralmente catapultata nel mondo immaginato da Cassandra Clare, dove la dimensione umana (il mondo dei “Mondani”) e la dimensione magica ( i “Nascosti”) convivono, si confondono e lottano tra loro, senza che risulti sempre agevole capire da che parte stia il bene, e dove gli Shadwhunters, un’élite di guerrieri, eredi di una millenaria discendenza di uomini e angeli, vigila sui labili accordi di convivenza e offre protezione dalle forze demoniache.
So che le principali contestazioni mosse a questa saga riguarderebbero la presenza di elementi già “noti” (un’adolescente che scopre di vedere “cose” che gli altri non vedono, l’infatuazione per uno dei guerrieri, la presenza di creature come licantropi, vampiri, stregoni, ecc.), e certamente l’ambientazione risulta debitrice di varie ispirazioni fantasy precedenti. Ma, ormai, quale libro di questo genere può dirsi completamente puro e senza contaminazioni?
Se Città di Ossa è un romanzo ricco di citazioni, lo è nel migliore dei modi: è semplicemente una grande abbuffata di cultura classica e pop insieme, partendo da Virgilio e passando per Blake e per finire con Guerre Stellari: sì, lo so, quando ho intuito come procedeva tra Clary e Jace, non ho potuto fare a meno di pensare, con molto divertimento, a Luke e Leila, e al crudele Darth Fener sullo sfondo (e in effetti, la stessa autrice, con molto sense of humor cita il film di George Lucas tra le varie battute che si scambiano i personaggi).
Un inizio che mi ha conquistata. Finalmente un’eroina non patetica e che non si lascia scorrere gli eventi addosso, ma che è simpatica, reattiva, lucida; finalmente un amico secchione senza arie da “nerd” senza speranza, ma scaltro e capace di trasformarsi in un abile arciere quando serve; finalmente non le solite divisioni tra bianco e nero, buoni e cattivi, ma parecchi personaggi in zone d’ombra, fedeli alla loro natura umana (e a volte malvagia), o magica, (e a volte ugualmente malvagia).
E vogliamo parlare dello stile? Cassandra Clare ha una scrittura veloce e sognante, che passa da scene di inseguimenti e combattimenti, a pause di descrizioni di pura poesia, fino a momenti introspettivi inaspettati per una serie Young Adult. E questo mi porta a concludere che questa è davvero una saga per tutte le età, capace di regalare ore di lettura spensierata e di emozioni ad occhi aperti (come si affanna a sostenere mio papà, over 80, già da qualche anno - sic).