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V
Altro giro, altro romanzo! Continua l'avventura accanto ai bei fratelli della Confraternita del Pugnale Nero: questa volta tocca al libro di Vishous. Fin dal primo capitolo della serie, in moltissime hanno elogiato questo personaggio definendolo anche il più figo. Sinceramente, m'è stato sulle scatole fin dall'inizio (le fan possono tranquillamente mandarmi a quel paese, tanto non cambio idea). Non ho nulla contro di lui, sia ben chiaro, ma non m'ha mai preso la sua caratterizzazione fisica e psicologica. Premesso questo, passiamo ad esaminare un po' il romanzo a lui dedicato.
La battaglia dei Confratelli contro la Lessing Society continua imperterrita, mescolandosi alle vicende sentimentali di questi maschioni tutto testosterone (che però capitolano davanti alle richieste delle loro donne). Questa è una missione che può rivelarsi mortale e V lo comprende più degli altri. Lui, dotato del dono/maledizione della preveggenza, ha "visto" la caduta di ogni suo singolo compagno e sa che non può far nulla per evitarlo. Nulla può contro il destino, nemmeno quando scorge la sua morte in una delle sue visioni. L'unica cosa che può fare è evitare, per quanto possibile, tutte quelle situazioni che potrebbero render veritiere le premonizioni. Eppure, se le visioni spariscono di punto in bianco, è un bene o un male?
Nel romanzo precedente, se ben ricordate, avevamo lasciato V alle prese con i suoi sentimenti (confusi ed ambigui) per l'amico Butch. Stretto legame d'amicizia, simpatia oppure amore? La questione trova una risoluzione in questo quinto libro, grazie alla comparsa di Jane. Durante uno scontro V viene ferito gravemente e rischia di morire. Trasportato all'ospedale viene operato da Jane che, all'arrivo dei Confratelli, verrà rapita e portata alla Tana per seguirlo nella guarigione. La passione tra umana e vampiro scatta quasi subito (un po' troppo per i miei gusti, se devo essere sincera). Ovviamente, come nelle precedenti storie, il loro amore subirà alti e bassi, ma più per fattori esterni da imputare ad un pezzo da novanta che alle loro divergenze caratteriali.
Scopriamo qualcosa del passato di Vishous e, cosa non da sottovalutare, l'origine dei suoi misteriosi poteri. Riguardo a questo, era abbastanza ovvio capirlo già dal precedente volume (no, non faccio spoiler!), devo ammettere che l'autrice è stata in grado di rendere il background di V abbastanza interessante.
Non posso dire nulla sullo stile narrativo che, grazie alla saggia alternanza di azione e sentimento, riesce a non annoiare il lettore (anche se forse dovrei dire la lettrice ^^). I capitoli finali hanno sollevato il mio senso critico: se da una parte determinate scene m'hanno emozionata (vedi quella con gli uccellini, chi l'ha già letto sa a cosa mi riferisco), dall'altra la risoluzione del problema alla base della "riuscita" della relazione della coppia protagonista m'ha fatto storcere il naso (prevedibile e un poco insensata dall'altra).
Ok, tiriamo le somme su questa lettura. M'è piaciuta?
Sì, l'ho trovata una lettura piacevole e, come sempre, scorrevole e capace di conquistare chi legge fin dalle prime battute.