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Jane Eyre…sorridi e non ti rivoltare nella tomba!
Vi è mai capitato di leggere un libro e immedesimarvi fino al punto di fantasticare con i personaggi e vederli uscire dalle pagine e materializzarsi come per magia accanto a voi o viceversa desiderare di entrare dentro le pagine ed assistere in prima persona alle vicende narrate e magari essere anche i responsabili delle scelte e de relativi finali?
Jasper Fforde ci ha scritto un libro. “Il caso Jane Eyre” è il risultato di un fantasy nel fantasy con le tinte morbide di un thriller e le sottigliezze ironiche su certe disquisizioni e curiosità della letteratura inglese. E’ il mondo ucronico dell’ agente Thursday Next ,anzi più esattamente “detective letteraria” col compito di sorvegliare le opere letterarie, per le OPS (Operazioni Speciali).
Siamo in un distopico 1985, dove il Galles è uno stato indipendente e l’Inghilterra sta combattendo la guerra di Crimea contro i russi, spicca Acheron Hades, un terrorista criminale che compie il furto di Martin Chuzzlewit di Charles Dickens ed immediatamente scatta la corsa all’uomo.
Acheron riesce a depistare le indagini fino a quando non si nasconde nelle pagine di Jane Eyre e la rapisce.
Una perfetta trama per un film d’animazione, con parrocchetti, dodo modificati geneticamente, inventori, personaggi e situazioni di fantascienza.
“Vi ringrazio, Miss Next, dal profondo del cuore! Non sapere se la mia amata Jane sarebbe mai tornata è stato come vivere in un inferno”…parola di Rochester.
Le vicende sono narrate in un linguaggio fantastico e non si risparmia nessun riferimento su Shakspeare, Marlow, Bacon, Poe, a colpi di azione e dialoghi esilaranti, a tratti troppo fuorvianti e davvero strani, dove nel frattempo qualcuno muore, qualcuno ama e qualcuno si sposa e alla fine il classico “…e vissero tutti felici e contenti.”
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