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Quel che resta di me - Hybrid
Quel che resta di me. È un sottotitolo che parla chiaro. Trasmette il senso di importanza che diamo alle cose che ci riguardano da vicino.
Hybrid è un romanzo distopico, denso di originalità e spunti psicologici.
Si parte un po’ dal concetto dell’amico immaginario che tutti hanno incontrato nella loro vita, ma in pochi si sono chiesti quanto potrebbe essere reale.
Hybrid di Kat Zhang parte da questa idea di base. In un mondo alternativo, ogni individuo nasce con due anime, due personalità, che convivono nello stesso corpo, finché quella predominante ne prende il totale possesso. Ma chi sceglie quale delle due dovrà sopravvivere all’altra? Che fine fa l’anima che viene meno quando scompare? Dove va a rintanarsi quella che non si “stabilizza”? E se fossero entrambe in grado di vivere affrontando la vita, il mondo e l’opportunità di avere un futuro?
È uno young adult che parla ed è in grado di trasmettere una riflessione profonda, non soltanto ad un pubblico giovane, ma anche alle generazioni già cresciute. Kat Zhang crea una realtà alternativa in cui la quotidianità dei teenager non è normale come sembra e tutto può cambiare ed essere stravolto da un momento all’altro. Se un adolescente non si stabilizza, per l’intera società la cura è una soltanto. Eva, la voce narrante, la metà di un corpo in cui vive anche Addie, affronterà un’esperienza che si preannuncia terribile, non soltanto per lei, e che la metterà dinanzi a difficili prove da affrontare, in un percorso di formazione e crescita personale.
È il primo di una trilogia che inizia inquietando il lettore, grazie a questa società distopica che lo tiene sempre in tensione e lo porta a scoprire ciò che è veramente importante nella vita.