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I vampiri crudeli non si guardano indietro
Ultimamente, il livello eccessivamente zuccheroso di certi romanzi dedicati ai vampiri mi aveva fatto venire un po' di nausea. Per fortuna ho scoperto questa serie dove (quale audacia!) l'autrice non ha paura di tratteggiare un protagonista vampiro che uccide nel quotidiano e senza rimorsi, che non ha paura di mostrarsi ricoperto di sangue, che dorme veramente tutto il giorno su un letto di pietra, al buio e nella solitudine, pieno di contraddizioni crudeli e di una certa dose di follia e di disprezzo, e che ha avuto varie amanti, finite straziate nel momento in cui hanno avuto timore e lo hanno supplicato, risvegliando in lui la sua vera natura bestiale.
Finalmente un vampiro-vampiro, a cui gli occhi non diventano subito a cuoricino quando incontra l'umana ingenua e perduta. Lungi dal cercare una compagna di vita, Andrè vede in Carol semplicemente sangue (da bere) e carne (su cui sfogarsi), un'umana tra le tante, da usare, calpestare, abbandonare e dimenticare facilmente negli anni che scorrono per lui uguali e veloci.
Per questo ho trovato disperata e disperatamente bella la caccia di Carol ai vampiri, la sua lotta per superare la sua inferiorità umana e l'oblio a cui è stata condannata, la sua lotta per riprendersi il figlio che le è stato strappato.
Indubbiamente qua e là vi è qualche incongruenza logica e qualche dettaglio superfluo che va un po' scuotere la linearità della trama, ma è un romanzo che ti prende e si legge d'un fiato, sino a un finale (credo) volutamente sospeso e incompiuto, che ti lascia uno certo strascico di malinconia addosso...
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Se vuoi i vampiri 'veri', come ha già suggerito Ama, leggi la Rice: Intervista col vampiro è stupendo!
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