Dettagli Recensione
Un nuovo modo di scrivere il fantasy
Philip Pullman è un visionario, un sognatore come Lewis Carroll e Philip Dick che riesce a mischiare la cultura, la sua perspicacia di cogliere la realtà e di mutarla in un mondo magico e tecno-scientifico, portatore di valori più o meno simili ai nostri; in questo clima fantasioso si critica la realtà. L'opera di Queste oscure materie è una trilogia non adatta ad un pubblico di soli bambini; ognuno dei romanzi che compongono questa mole immane di lavoro, dovrebbe essere letto assieme ad un adulto (se non un professore!) che possa spiegare al bambino in un linguaggio semplice una parte della verità, non omettendola per lo meno tutta quella 'scomoda', se così vogliamo dire, che Pullman ci racconta. La trilogia è un attacco indiretto, ma in piena regola, a quella ch'è l'istituzione Vaticana, mascherata nel romanzo come il Magisterium. La storia è veramente avvincente; riferimenti filosofici sottesi (il daimon, per esempio), critiche che si insinuano nella mente del lettore fanno di Pullman un ammaliatore, un romanziere che ci tiene incollati fino all'ultima pagina e ci accompagna nel suo punto di vista e, se non si è abbastanza asettici, ci si rimane impantanati e lo si accetta come stato effettivo delle cose. E' un romanzo 'pericoloso' per i ragazzi la cui mente è ancora in stato di formazione e dunque plasmarla con simili riflessioni che delle volte non le si comprendono fino in fondo diviene veramente pericoloso. Per citare Oscar Wilde, "non esistono libri morali o immorali, esistono libri o scritti bene o scritti male" e dunque ritengo l'intera trilogia di Pullman un capo saldo del fantasy contemporaneo, probabilmente anche più innovativo della saga di J. K. Rowling, ma non adatto ad un pubblico puerile a parer mio.
Lo stile è ricco di descrizioni meravigliose, di descrizioni psicologiche dei vari personaggi che vengono tratteggiati con una certa maestria, è dunque un romanzo che si impone sul panorama internazionale anche come modello per un nuovo genere di fantasy, distaccato in parte da quello ch'è il fantasy epico tolkeniano e con punte di fantascienza innovvata dalle riminiscenze asimoviane o dickiane.
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Commenti
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Sul fatto che non sia adatto a un pubblico giovane non so....
dipende... secondo me potrebbe creare nuovi orizzonti...
Io lo farei leggere dall'età scolare...
:))