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Tra luoghi infestati e malvagi
A nove anni Amelia Gray vede il suo prima fantasma e impara dal padre le regole fondamentali per proteggere sé stessa dal mondo delle tenebre: primo, mai ammettere la loro presenza. “Non guardarli, non rivolgere loro la parola, non permettere che intuiscano la tua paura”. Secondo, non allontanarsi mai troppo dal terreno consacrato. Regola numero tre: stare alla larga da chi è accompagnato dai fantasmi, ovvero dai posseduti. E infine, la regola numero quattro: “Mai sfidare il destino”.
A ventisette anni Amelia è divenuta una nota restauratrice di camposanti abbandonati e dimenticati, e nel tempo libero gestisce il blog “Scavare tombe”, in cui si incontrano gli individui che amano i cimiteri e il malinconico mondo che attornia sepolcri, urne e lapidi in genere. La cosa non è poi così macabra come può ben sembrare, visto che questi ambienti hanno dato vita già in passato a una fiorente letteratura, una specifica architettura, nonché studi di simbologia e di interpretazione degli epitaffi. Anche questa è un’arte, e Amelia la esercita al meglio, come “Signora dei cimiteri”.
Il suo ultimo incarico è mappare e restaurare l’antico cimitero di Oak Grove, per conto di una prestigiosa università privata di Charleston.Solo che, tra tanti manufatti mortuari, nel cimitero spunta un corpo… molto più recente: una giovane donna assassinata e ritrovata proprio accanto al punto in cui Amelia era intenta a scavare tra fango e terra.
Ben presto Amelia scopre che quel cimitero racchiude ben altri segreti: una lunga fila di oscuri delitti, riunioni spiritiche di una confraternita supersegreta della vicina università (l’Ordine della Bara e dell’Artiglio), fantasmi che si manifestano e che si celano, persone che sanno molto e nascondono molto, e qualcosa di ancor più inquietante, una presenza innominabile che si aggira nei boschi.
Anche se Amelia vive in una dimora protetta, dove le forze oscure non possono arrivare, sa che sarà comunque in pericolo ogni volta che si troverà in un tempo di mezzo e in un luogo di mezzo. Sulla sua strada, per aiutarla o forse no, c’è un poliziotto bello e cupo, e pure lui posseduto da due fantasmi. Stavolta Amelia rischierà davvero di infrangere tutte le regole pazientemente insegnatele da suo padre.
Ma chi è veramente suo padre? E perché restaura con tanta devozione gli angeli di Rosenhill?
E, soprattutto, chi è veramente Amelia?
Amanda Stevens scrive con uno stile accattivante, e The Restorer si legge in velocità.
La sua più grave pecca, però, è che rimane una lettura piena di incertezze. Si ha come l’impressione che la Stevens non sia riuscita a decidersi su quale genere affrontare: forse il paranormale, ma non solo, forse il thriller, ma da questo punto di vista il finale è assai deludente, forse il romance, ma non c’è vera passione tra i protagonisti.
C’è un po’ di tutto, ma tutto è molto accennato, in un mix gradevole che però non lascia pienamente soddisfatti. Anche se è evidente la volontà di abbozzare ambienti e personaggi per un proseguo della serie (per ora, è uscita una trilogia più un prequel), trovo che un po’ più di coraggio già in questo primo libro non avrebbe guastato.
Commenti
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;)
A proposito, la tafofobia è la paura di essere sepolti vivi.
@ Federica: puoi leggerlo, non è assolutamente pauroso :)))))
p.s comunque restauratrice di tombe? uhmmm splendido mestiere :)
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