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Appassionatamente dalla parte delle cattive
Gli Immortali n. 6 – Finalmente l’episodio dedicato al maggiore dei fratelli Woede, quel Rydstrom, re spodestato dei demoni della rabbia, che da nove secoli aspetta di ritornare sul suo trono di Rothkalina.
Peccato che sul più bello, quando il fratellino mercenario Cadeon riesce finalmente ad impossessarsi della spada che potrà dare la morte allo stregone Omort il Senza morte, Rydstrom viene fatto prigioniero da Sabine, la Regina delle Illusioni, nonché la stregona più potente di tutto il Lore.
Che succede se un re (demoniaco) si trova costretto a combattere una fattucchiera (malvagia)? E che succede se un re tutto ragion di stato e un’ambiziosa fattucchiera-in carriera si trovano legati da un’oscura profezia?
Più che i protagonisti principali, in questo libro, comunque gradevole, ho apprezzato l’ambientazione e i vari comprimari. Mi è piaciuta soprattutto la lotta di Sabine e sua sorella Melanthe, stregone che fin da bambine hanno dovuto nascondersi, per sfuggire ai buoni che le volevano annientare (eh, sì proprio i buoni; perché qui ci si ritrova, appassionatamente, a fare il tifo per le cattive).
In tutta sincerità, ho trovato invece un filo pesante Rydstrom, che per carità ha questo aspetto da maschio-toro da monta che non guasta (per di più con occhi verdi smeraldo), ma, ragazzi, quanto si prende sul serio! Al confronto, il fratello minore Cadeon, seppur sbruffone e più pasticcione, stravince alla grande in simpatia e in acrobazie fisico-linguo-muscolari (!!)
In ogni caso, sono sempre più curiosa di sapere cosa accadrà ai fratelli Woede e ai loro alleati, dalle valchirie ai vampiri Wroth, fino al clan dei Lycae, nonché al misterioso vampiro caduto Lothaire (da che parte sta?). E Nix, la svampita veggente che si è autonominata Generale, che cos’altro combinerà?
N.B. La traduzione di questa serie è sempre stata sciatta, ma qui siamo al delirio: basti dire che la Procreatrice è diventata “il Veicolo” (Detto di una donna che deve diventare madre? A questo punto, perché non chiamarla l’Incubatrice?), i quindici secoli di esistenza del re demone diventano 150 anni (!), i più comuni verbi fraseologici inglesi vengono tradotti in frasi senza senso (come se a tradurre fosse un computer, e ho detto tutto). Orrore! Certe battute le ho capite (e ho riso) solo perché mi hanno carinamente prestato l’edizione Pocket Books per un confronto.
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Commenti
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@ federica: sì, davanti alla madre in attesa definita "veicolo", son scivolata giù dal divano :))))
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