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Dopo l'inverno speriamo torni l'estate
Premessa: la recensione si riferisce al primo volume originale, quindi ai due volumi dell’edizione italiana “Il trono di spade” e “Il grande inverno”.
Era da molto tempo che avevo in mente di cominciare questa saga, attratto dai commenti e dai consigli degli amici. Giudizio positivo, ma con qualche riserva.
Si tratta indubbiamente di una storia intrigante, ben articolata e descritta nei minimi particolari. Niente è dato per scontato ed il lettore è accompagnato per mano nei meandri dei castelli, nelle lugubri foreste del Nord e nel ventre delle battaglie. Mi è piaciuta molto la creazione di una storia del mondo antecedente alle vicende narrate (di Tolkieniana memoria), così come l’ambientazione in un’epoca di cappa e spada che ricorda il Medioevo: intrighi di corte e segreti, doppiogiochisti ed eroi, re e lord, onore e coraggio, giustizia sommaria e decapitazioni come se piovesse.
Nonostante tutto questo, però, non so perché ma a me non ha creato dipendenza, nel senso che non sono corso a comprare il volume successivo (per la verità in libreria ci sono corso, ma a comprarmi un bel thriller!!). Finirò sicuramente la saga, ma con molta calma. In alcuni momenti ho avvertito anche punte di noia, soprattutto nella prima parte: la divisione in capitoli che corrispondono a ciascuno dei principali protagonisti, se da un lato permette di conoscere a fondo il personaggio fino a vedere con i suoi occhi, dall’altro finisce per rendere un po’ pesante la lettura.
In sintesi, mi è piaciuto, ma forse avevo delle aspettative troppo alte. Senza scomodare il Gran Maestro (irraggiungibile), nella mia personalissima classifica Fantasy al momento Martin viene dopo Rothfuss…in futuro chissà…