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L'anello e l'illusoria libertà.
Leggi le pagine e voli, sospinto dai flutti della fantasia, guidato dalla penna.
Voli, e sei leggero, senza fardello, se non l'incredulità. E' limitata la mente umana, ma non quella di Tolkien. Plani guidato da una forza di volontà più grande della tua, la scrittura e ti immergi tra paludi putrescenti, eserciti, nani, elfi, ombre, spade fantastiche, creature bizzarre, mentre si realizza per l'ennesima volta la tremenda e sublime lotta del Bene contro il Male.
Soffri la fame e la sete mentre l'oscurità ti ammanta, ti ferisci, guarisci.
C'è un modo che si muove di fronte a te, dinamiche da scoprire, leggende da ascoltare, magari intorno al fuoco, con un branco di giovani Hobbit che reclama la storia di Frodo dalle Nove Dita e l'anello del potere.
L'anello. La perdizione, la folli, il desiderio sfrenato, la malvagità, la corruzione. Una finestra nella Terra di Mezzo si affaccia sull'incubo della Seconda Guerra Mondiale, tra lo stupore, l'ammirazione e la sofferenza.
Voli, a bassa quota, però. Le catene della realtà non scompaiono, sono lì, a trascinarti al suolo, catene indissolubili, ora più marcate, ora quasi evanescenti. Ma la loro presenza si sente, come un velo che offusca l'avventura, come gocce di pioggia che deformano il visibile. E' la penna di Tolkien che impedisce talora di librarsi in cielo, mentre la terra diviene un foglio bianco su cui tracciare alberi genealogici, miti lontani. Piccolo difetto, non insormontabile.
Un po' prolisso in alcuni punti, nei punti sbagliati, suspense ora guastata altre volte pienamente sfruttata. E' un gioco fragile, in bilico sull'illusione di personaggi fantastici e avventure fantastiche, come alberi le cui radici si nutrono qua, nel nostro mondo, dalla nostra terra.
E' una penna acuta quella di Tolkien, capace di indagare sulla Natura dell'uomo, sulle emozioni che lo plasmano, le debolezze, la malvagità, la paura. Sopra tutti e tutto l'anello. UN potere immenso, che uccide, che rende avidi, spregevoli, che deturpa il bello infangandolo di un inarrestabile desiderio.
L'anello è l'uomo che cede la sua dignità, per dominio, per superiorità, l'Anello è l'incubo di un regime totalitario che ha plasmato il popolo sotto il segno di un'ideologia, è il simbolo di una malvagità che scruta nell'uomo, si insinua fino a dominarlo completamente.
L'Anello è la morte stessa, non solo quella corporale, ma quella dei valori che soggiacciono inevitabilmente all'odio.
Si salvano i puri, coloro capaci di sperare, di credere in qualcosa che è la Verità, la Libertà, coloro che sanno sacrificarsi, senza rimorso. Si salvano coloro che combattono l'odio non tanto con le armi, ma soprattutto con l'amore, la pietà, il controllo. E' il mistero della vita che roboante si schiude tra pagine e pagine , assumendo le tinte ora delicate ora vivide di un mondo speculare alla società del Novecento. E' un fantasy che denuncia, gridando l'invito alla speranza, alla pace. Un grido camuffato da foreste, torri, osterie, colli, montagne, plasmato da una galleria di personaggi superbi, incarnato da un'avventura senza esclusione di colpi, un richiamo alla Natura stessa, un invito a rinnegare la corruzione del corpo, dell'anima, dello spirito.
Il signore degli anelli è la metafora di un mondo onnipresente, tormentato dal Giusto e dal Malvagio, martoriato dai colpi dell'ombra, tamponato dal bene, sfregiato in parte di una dignità umana.
Molti si arrendono, molti cadono sotto il potere dell'anello e per molti non ci sarà redenzione.
Un testo unico, dai toni epici, tanto da ricordare in alcuni punti l'Iliade di Omero (descrizione delle battaglie accurata, presentazione dei personaggi per patronimici), ottimo fantasy che per contenuti è superiore a moltissimi altri testi, di qualsiasi genere.
Manca soltanto la libertà di volare in alto, di librarsi senza pensiero alcuno, ma forse, dall'alto dell’incommensurabile libertà, gli occhi sfiorano la realtà, senza addentrarcisi. Un aquila che imperturbabile plana serena mentre al di sotto covano terribili eventi. nel signore degli anelli non si è aquile, ma fedeli scudieri che talora corrono con veloci destrieri. E il brivido della velocità è come l'incedere di un destino ineluttabile, ma anche il tremito di follia che contraddistingue l'umanità
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Commenti
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Concoro con te: Gollum è un grandissimo personaggio, il migliore per caratterizzazione, l'ho adorato. Anche se io dal libro io non percepisco in lui alcuna bontà, tutto quello che fa è in direzione dell'anello, ormai è completamente corrotto. Per lui non c'è redenzione, la bontà è la maschera di un piano malvagio (non rivelo altro, altrimenti pensa che Spoiler).
Concordo assolutamente con Marcella, ti sei superato!!!!!!!! Trattieni la tua bravura, altrimenti ci demoralizzi a scrivere recensioni perchè non saranno mai sublimi come le tue!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
BRAVISSIMO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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