Dettagli Recensione
Houston, we have a problem...
Mi incuriosiscono sempre questi scrittori particolari, e con Chuck Palahniuk ho iniziato con il suo ultimo libro pubblicato, ovvero questo.
L'ho scelto perchè l'idea di ironizzare sul tanto temuto regno di Lucifero mi sembrava un'idea carinissima, soprattutto con una protagonista in piena fase adolescenziale morta e finita all'Inferno per l'assurdo motivo di un'overdose di marijuana.
L'inizio è anche carino: l'intera narrazione disintegra completamente lo stereotipo dell'Inferno costituito da lava, fuoco e fiamme o dal celeberrimo Inferno dantesco costituito da bolge, gironi e castighi eterni per i peccatori. Infatti l'Inferno viene descritto come un luogo pieno di posti abbastanza disgustosi e ripugnanti (per fare un esempio c'è un intero oceano di escrementi e luoghi sporchi, maleodoranti e completamente zeppi di insetti poco gradevoli).
Insomma, la resa dell'ambientazione è riuscita in modo perfetto. A prescindere da qualche leggero senso di nausea, faccio i miei complimenti a Palahniuk per questo.
Il problema sta nell'ironia contenuta nel romanzo: è volutamente sarcastica, pungente e pessimistica, a volte un po'volgare, ma non sempre fa sorridere il lettore, anzi, a me ha dato un po'di tristezza. Per il semplice fatto che impedisce di percepire inesistenti rapporti affettivi tra la protagonista, i suoi genitori (più attenti all'immagine mediatica che alla loro pargola) e gli amici che Madison trova in questo luogo.
Per farla breve: l'ironia soffoca l'emozione. Ed è un po' triste da constatare.
Altra cosa che non mi è piaciuta è stato il continuo alternarsi tra il viaggio negli Inferi di Madison e i suoi compagni di viaggio e i flashback della vita ormai trascorsa di quest'ultima.
Il fatto è che non c'è niente che li separi nettamente, mischiandoli brutalmente e creando in questo modo un po' di confusione che impedisce al lettore di capire cosa sta leggendo e dove il libro andrà a parare.
Non so se consigliarlo o meno. Forse i suoi primi romanzi, che leggerò sicuramente, sono meglio.
Lo consiglio a chi ama molto questo strano scrittore.
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...E ottimo titolo !!!!
:D