Dettagli Recensione
il padre del genere
Trama Il romanzo inizia nella Contea, una zona felice abitata dagli hobbit, ad ovest della Terra di Mezzo. Qui, a Hobbiville, vive Bilbo Baggins che, molti anni prima, di ritorno da un viaggio ad est, incontrò una strana creatura, Gollum, a cui rubò l’Anello del comando capace di controllare tutti gli altri anelli, forgiati da Sauron, l’oscuro signore. L’hobbit però aveva scoperto solamente che, infilandolo al dito, era in grado di far sparire colui che lo indossa.
Il giorno del suo 111° compleanno Bilbo decide di partire, e lascia l’Anello a suo nipote Frodo, che apprende dallo stregone Gandalf la sua enorme importanza e pericolosità.
Frodo quindi parte con degli amici, Pipino Tuc, Merry e Sam Gamgee, per dirigersi a Gran Burrone, dimora degli elfi. Sulla strada i quattro si imbattono più volte nei Nazgûl, i nove cavalieri neri al servizio di Sauron incaricati di riprendere l’Anello.
Durante una sosta in un villaggio si aggiunge alla comitiva Aragorn, detto Grampasso, che dopo un difficile cammino riesce a condurli a Gran Burrone.
Lì si forma la Compagnia dell’Anello (composta dai quattro hobbit, Aragorn, il nano Gimli, l’uomo Boromir, l’elfo Legolas e lo stregone Gandalf), incaricata di condurre Frodo ad est per distruggere l’Anello dove fu creato, a Mordor.
Personaggi Frodo Baggins: è un giovane hobbit che dopo aver perso i genitori viene adottato da suo zio Bilbo. Dopo la partenza di suo zio riceve l’Anello, che custodisce segretamente per 17 anni. Quando parte per il suo viaggio ha 50 anni. E’ molto stimato dai suoi compagni, che lo vedono subito come capo della spedizione per la sua intelligenza e per le sue capacità. E’ molto amico del suo giardiniere Sam.
Luogo e tempo La storia si svolge nella Terra di Mezzo, una terra immaginaria circondata dal mare e ricca di foreste, fiumi e catene montuose. Il momento è la terza era, anno 3020 circa; si può paragonare al periodo del Medioevo come tecnologia, mezzi e abbigliamento.
Analisi Il tempo della storia è molto maggiore del tempo del racconto, spesso con grandi salti di mesi o anni, anche se ci sono parecchie lunghe descrizioni, con rari dialoghi.
Il narratore è esterno, focalizzazione zero, e a volte inserisce delle anticipazioni sul futuro che svelano qualcosa della storia.
E’ un libro molto bello e mi è davvero piaciuto. Racconta una storia sempre gradevole e interessante, con un ritmo abbastanza lento, ma che comunque riserva sempre delle invenzioni dell’autore o degli eventi inaspettati che tengono alta l’attenzione di chi lo legge.
Una critica che potrei fare è che ci sono a volte delle descrizioni davvero lunghe, di più di una pagina, che rendono al massimo l’idea del luogo ma che stancano un po’.
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