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Breaking dawn
E' palese che si doveva far di meglio. La Meyer si è data la zappa sui piedi.
Si capisce che è una scrittrice 'di talento' (...) perché è riuscita ad abbindolare milioni di ragazzine (me compresa anni or sono... e se ci penso ora mi vengono i brividi) con una storia a dir poco patetica.
Deludente, davvero: troppe parti sono scontate, si dilungano in inutili spiegazioni e, a differenza dei tre libri precedenti, se proprio vogliamo cadere in basso, non c'è una minima parte d'azione che ti allievi le sofferenza di aver buttato dei soldi al vento per acquistare questo libro.
Bella, la super-Bella, è quella che è (lasciamola perdere), Edward è più zerbinoso dello zerbino di casa mia (lasciamolo perdere...) Jacob intravede la luce della sua felice libertà (LASCIAMOLO PERDERE...) e i Volturi... i Volturi hanno incentivato il turismo italiano con la loro bellissima collocazione toscana. Ah, già, questo è successo nel volume 2. Va bene, concediamo lo stesso un credito alla Meyer.
Ed eccoci in casa Cullen: il vampiro romeno, quello brasiliano, quello statunitense... benvenuti al Grande Fratello!(o Big Brother, qualsidir voglia)
Leggete questo libro se amate le storie sdolcinate, i complessi dei giovani adolescenti, i paesaggi naturali dell'America.
Non leggetelo per tutti gli altri motivi.
I personaggi non lasciano nulla, sono collocati negli sfondi americani all'americana solo a far presenza. E poi la storia è incentrata sul triangolo, che Renato Zero non aveva considerato.