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L'eroina fantasy
Ho letto tutta la trilogia. Mi permetto di dissentire con i detrattori di quest'opera. La Troisi utilizza un italiano discreto che rende la lettura scorrevole, oltre che estremamente piacevole. Ovviamente, come già detto, sono presenti un po' di stereotipi tipici del fantasy, e non ho potuto fare a meno di notare una forte somiglianza con Eragon, il primo libro del ciclo dell'eredità scritto dall'italo-americano Christopher Paolini.
Ad ogni modo, la saga risulta originale grazie ad alcuni elementi; uno su tutti è l'eroina. In effetti, non capita spesso che l'eroe di un fantasy sia una donna. Nihal, la protagonista, è un personaggio che si evolve nel corso della trilogia e conosce i propri limiti, oltre a combattere le proprie paure. Tuttavia, certe volte l'ho trovata un po' ''frignona'' (piange troppo spesso e si arrabbia facilmente!); delle volte sembra una vera e propria ragazzina capricciosa.
Ho potuto riscontrare nella trilogia una promozione di alcuni valori come l'amicizia, ma anche l'amore. Nihal conduce una continua lotta con sé stessa per non lasciarsi guidare dalla rabbia e dall'odio che prova. So che può sembrare un libro per bambini, so che molti di voi pensano che sia scritto male. Ma, secondo me, tutto sommato, questo libro è un buon prodotto e credo che sia piacevole leggere(per una volta) un bel fantasy italiano.
L'eroina comprenderà che non vi è vita oltre l'odio e la rabbia e, se si vive per la vendetta, una volta ottenuta quest'ultima, non si ha ragione di esistere come individui. La ricerca di Nihal si conclude con la scoperta del suo amore per Sennar; la nostra eroina comprende allora che vale la pena lottare per questo mondo, vale la pena lottare per chi si ama.