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TRILOGIA “IL MIO ANGELO SEGRETO”
Vai in libreria, leggi la sinossi del romanzo, pensi che possa essere carino e che potrebbe avere dei risvolti fantasy proprio come piacciono a te. Non conosci ancora la scrittrice, quindi non puoi sapere che genere tratti solitamente e, convinta dal basso prezzo, dici che sì, puoi anche comprarlo.
Errore mio. Informarsi sempre prima!
Ciò nonostante, nulla avrebbe vietato alla scrittrice di buttarsi in un romanzo fantasy seppur non sia il suo genere, quindi anche volendo non credo che avrei potuto prevedere quello che mi attendeva dentro il libro. Che, appunto, secondo me trae in inganno e viene spacciato come una storia un po’ sovrannaturale. Una specie di young-adult sugli angeli, per intenderci.
Niente di più lontano.
Man mano che leggevo ho capito che il libro era tutto fuorché fantasy e già questo mi ha fatto un po’ storcere il naso …
Ma tralasciando questa mia delusione, per cui devo ancora capire se incolpare me stessa (presa dalla foga di leggere e comprare) o anche la sinossi ben congegnata, arriviamo al dunque.
Mia è una ragazza di sedici anni in piena crisi adolescenziale. I fatti narrati nei tre libri durano un po’ più di un anno, ma Mia è sempre una sedicenne (… ditemi che non me ne sono accorta solo io, per favore!) che cambia idea ogni tre per due.
Okay, sei un’adolescente, ma non posso sorbirmi la tua incoerenza ad ogni pagina, un cambio di idea ogni mezza facciata e “Amo Patrick, voglio andare alla Royal Ballet School” nell’altra mezza.
Non solo! Mi fai una testa così per questa Royal e poi neanche ci vai!?
Pietà per quel povero Patrick che vive nella tua testa, io che ne stavo fuori ne avevo le tasche piene…
Mia è una ragazza arrabbiata con il mondo e ha le sue buone, buonissime ragioni. L’idea di base del romanzo mi piace e soprattutto mi piace molto come è stato concluso il tutto. Avevo paura di risvolti poco convincenti, invece la parte che mi è piaciuta di più è stata proprio quella finale. Forse perché Mia è finalmente cresciuta e anche i suoi comportamenti mi risultavano più accettabili. Quasi tutti… alcune uscite erano parecchio discutibili…
Insomma, quando non sopporti la protagonista, non c’è libro che tenga. Credo che il romanzo avrebbe acquistato molto più valore se fosse stato più breve. Tante parti della trilogia mi sono sembrate superflue e stiracchiate. Poi ci credo che Mia doveva lamentarsi ogni mezza facciata! Come riempiva le pagine, sennò!?
Altro piccolo appunto: stile che scorre liscio come l’olio. Solo che credo ci sia un uso eccessivo di metafore che, sì a volte facevano ridere, ma dopo un po’ mi sembravano messe a caso e senza senso.
Mi preparo a ricevere insulti da chiunque gli abbia dato un voto maggiore del mio… Mi spiace, quando un libro non mi piace, sono la prima a restarci male, davvero.
Indicazioni utili
- sì
- no