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Angelo senza ali
Quando ho visto questo libro in libreria, mi hanno colpito da subito diverse cose…
Innanzi tutto il titolo con il suo stile mi ha ricordato qualcosa di antico e misterioso. Quando ho tolto il libro dallo scaffale non ho potuto non rimanere colpita dalla copertina bianca e dall’occhio che risulta moto evidente… non potevo non esser curiosa!
Infine quando ho letto brevemente la trama e ho visto che la storia è ambientata interamente in Italia e precisamente a Viterbo, non ho potuto resistere!
Così anche questo libro è diventato parte della mia collezione.
Da subito l’ambientazione è chiara: ci sono angeli che vivono in mezzo alle persone comune, adeguandosi ma restandone, allo stesso tempo, separati, una casta di pochi. E poi c’è Vittoria, un angelo nato senza ali. Lei viene esclusa dalla società di cui però fa parte, in un limbo indefinito. È tecnicamente un angelo, ma il suo aspetto e soprattutto l’assenza di ali, non la rendono uguale agli altri e perciò esclusa.
Ovviamente non si può parlare di angeli senza che, dopo poche righe, appaiano i demoni, più o meno cattivi.
Cadere nelle stereotipo quando si tratta di personaggi sembra quasi inevitabile oggigiorno, e anche in “Angel” devo dire che ci sono diversi tratti che ormai troviamo in ogni angolo o, meglio, in ogni libro, ma ammetto di non aver avvertito quel disagio quando tutto è semplicemente troppo perfetto e quando leggevo, quasi mi dimenticavo dei difetti o delle stonature che avevo trovato.
Certo, forse lo stile andrebbe ritoccato qua e là, ma devo dire che l’età della scrittrice gioca decisamente a suo favore. Avrà tutto il tempo che vuole per migliorarsi, nonostante sia già molto brava e lo stile che usa scorrevole e a tratti divertente (come quando c’è una conversazione in chat).
In conclusione, complimenti alla scrittrice e allo splendido lavoro che ha fatto!
Non vedo l’ora di leggere il seguito!