Dettagli Recensione
Ogni libro va giudicato per quel che è
Per la cover ho solo una parola: stupenda. Barbieri non si smentisce e crea un nuovo capolavoro. La cosa bella delle sue copertine è che non sono slegate dal libro, come spesso accade, anzi, è come se riuscissero a riassumerlo in un immagine. Il volume, purtroppo, non è stato perfetto quanto la cover. In realtà non c’è nessun aspetto veramente negativo, ma dalla Troisi mi aspetto sempre la perfezione; che ovviamente non è per niente facile da raggiungere. La gran parte della prima pezzo di storia non mi ha entusiasmato particolarmente e mi è sembrato che accadesse poco o nulla. La sensazione ha continuato a persistere nella seconda parte, anche se si è ridimensionata; infine, la terza mi ha tenuto letteralmente incollata alle pagine col fiato sospeso: è un susseguirsi di azione e colpi di scena. Come nel precedente, la storia non è narrata solo da Talitha e Saiph (che in questo libro è decisamente protagonista) ma anche da Megassa, Grele, Petra e qualche altro personaggio minore. Come sempre sono tutti caratterizzati alla perfezione, anche quelli secondari, anzi mi è particolarmente piaciuto il modo in cui l’autrice è riuscita a descrivere il padre della contessina e la Madre dell’Estate. Ho davvero molto apprezzato anche l’introspezione di Saiph: il suo desiderio di salvare Nashira e Talitha, di portare la pace, il coraggio di sacrificarsi per un obbiettivo più grande. Anche se in questo volume la sua vicenda non è particolarmente originale (dal momento che rimarca quella di Gesù) la Troisi è riuscita a farmi percepire le sue paure, speranze, sensazioni e pensieri molto più della Bibbia o di un mare di film per cui mi è piaciuta tanto. Particolarmente toccante la morte di Kalatwa e l’ultimo incontro tra Talitha ed il femtita. A volte alcune descrizioni le ho trovate un po’ approssimative o ho avuto difficoltà a seguirle ma ciò era dovuto al fatto che si tratta del terzo volume perciò molti paesaggi erano stati già raccontati, eppure avrei gradito che la Troisi vi si soffermasse un po’ di più. Come solo lei sa fare, Licia è riuscita ad unire il fantasy con problematiche assolutamente reali come la corruzione del potere temporale e spirituale, la possibilità di ignorare le differenze per vivere in pace. Qui la mia recensione si fermerebbe se si trattasse del libro di una scrittrice a me sconosciuta, ma così non è. Ho davvero cercato di vedere questo volume come unico ma non ci sono riuscita completamente. Come nel precedente mi sono balzate agli occhi situazioni e vicende troppo simili a quelle delle Cronache del Mondo Emerso, soprattutto per quanto riguarda Talitha. Un esempio lampante è quando Saiph si trova solo tra i Beati e si lascia andare con Lakina, l’ho trovato assolutamente identico all’episodio di Sennar nel Mondo Sommerso con Ondine. Tuttavia, ho deciso che ogni libro merita di essere giudicato singolarmente perciò non ho tenuto conto di questo aspetto nella valutazione finale.