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ODYSSEA E L'ORGOGLIO
INSERISCO QUI LA MIA RECENSIONE DEL SECONDO VOLUME DI QUESTA SAGA, ODYSSEA - OLTRE LE CATENE DELL'ORGOGLIO
L’incontro con Odyssea è avvenuto senza pretese e apprensione. Questa ragazza dai lunghi capelli neri, magra come un arbusto e poco attraente all’inizio non aveva suscitato in me nessun interesse. Leggevo e ogni passaggio mi riportava al mondo di Harry Potter con le stesse problematiche: è sopravvissuta ad un attacco mortale, è cresciuta per dodici anni nel mondo altrove, ha poteri inimmaginabili. Ma quando ho finito il primo libro non son riuscita a non iniziare il secondo. Alla fine questa ragazza ingenua mi aveva fatta innamorare.
Catapultata in una notte in un mondo che solo poteva esserci nei libri di fiaba Odyssea si rende ben conto che deve crescere in fretta. Dopo essere sopravvissuta all’ennesimo attacco da parte di Squartavene ora si sente sempre più insicura e timorosa di non essere accettata. Tutti la guardano con invidia perché avere i sommi poteri significa essere una strega a tutti gli effetti. Ormai ha capito che Squartavene non è morto e che qualcuno lo sta di nuovo aiutando. Non può essere un caso tutti quei morti che trova nel suo cammino, non può essere un caso che si ritrovi sempre malandata, sofferente e sanguinante. Di certo il rapporto tormentoso con l’unico che può capirla non l’aiuta a districarsi in questa fase della sua vita. Si trova ad affrontare non solo il male che cautamente la avvolge mettendola in pericolo continuamente, ma anche a gestire sentimenti messi sotto catena da un orgoglio che non vuole slegale. Odyssea ha solo sedici anni, si penserebbe che debba essere allegra e spensierata ma i suoi occhi sono sempre velati da preoccupazione, attenta ed acuta, speranzosa ma mai illusa. Illudersi può causare solo altro dolore, meglio tacere, guardare ed accettare che il suo amore per Jacko non venga mai ricambiato. Cosa ci troverebbe poi in lei? Non è bella, né divertente, e a dir di lui con una lingua da serpente. Odyssea si impone di non soffrire ma ogni volta che lo vede con un’altra ragazza sprofonda in uno sconforto abissale. Si spera che pagine dopo pagine ci sia il risvolto della storia, che i due protagonisti mettessero da parte quell’orgoglio che gli imbavagli e che iniziassero a parlare, ma evidentemente la scrittrice ha altri piani. Le loro discussioni sono veleno puro, e la testardaggine di Jacko è davvero dura da digerire. Perché combatte contro l’amore che prova per Odyssea? Ad un certo punto si confessa, gli rivela che non dorme, non mangia, sta in piedi a stento ma non lascia emergere questo sentimento, non vuole contaminare l’innocenza di lei che tanto lo attrae ma soprattutto a paura di vedere la repulsione della verità solcare i suoi occhi. Cosa nasconde Jacko?
Con questo dubbio atroce, con questa angoscia e desideri non appagati mi sento trascinare nella disperazione e lacrime amare solcano il mio viso. Ma si può esser più crudeli di così?
Mi domando se nelle loro interminabili discussioni taglienti, fatte per ferire e allontanare la scrittrice avesse pensato una sola volta di far uscire dalla bocca di Jacko un ‘TI AMO’ …
E con questo peso nel petto attendo il seguito perché di certo quel segreto svelato nel primo libro dovrà pur avverarsi …
''Mentre correva pensò a Squartavene.
Sperò che continuasse a perseguitarla, che le tendesse agguati, che la facesse ancora aggredire dalle sue mostruose creature nascoste.
Avrebbe atteso l’indomani, e il giorno ancora successivo e tutti i giorni a seguire, sperando di cadere in una delle sue spaventose trappole.
Perché vorrà dire che ha di nuovo paura di quella ragazza di quindici anni. Perché vorrà dire che sei tornato da me.''