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L'ultimo segreto del fuoco
Hope l'ultimo segreto del fuoco è il primo volume di una nuova saga per ragazzi che mescola mitologia, fantasy e un pizzico di fantascienza.
Le vicende sono ambientante in un mondo dove le città e la tecnologia sono quasi scomparse a causa delle Guerre Buie. Guerre scatenate dagli dèi perché era intollerabile che creature così inferiori come gli umani, avessero svolto ricerche per avere il controllo dello Spazio e del Tempo. Ma pur avendo fermato le ricerche, non sono entrati in possesso di quello che era stato scoperto. Tutti i segreti chiamati Manoscritti del Tempo sono custoditi gelosamente per evitare che finiscano in mani sbagliate.
Tutto sembra tranquillo fino a quando il dio della guerra decide di voler combattere di nuovo contro gli umani e per far questo chiede aiuto al dio dell'Inganno, ignaro che questi ha ben altri piani ovvero appropriarsi dei Manoscritti del Tempo per ergersi al di sopra degli dèi.
Per combattere gli dèi hanno bisogno di Hope, un'orfana di 13 anni con il dono di saper creare il fuoco. Caratterialmente è una ragazza complicata, è scontrosa e introversa. Non ha fiducia in se stessa ma dovrà cambiare se vuole salvare il mondo. Naturalmente non sarà sola nel suo compito.
Il romanzo è diviso in tre parti: la prima in cui conosciamo Hope e la sua vita prima di apprendere il suo destino, nella seconda l'accettazione attraverso il viaggio per la ricerca delle armi per la battaglia finale e infine la terza dedicata alla battaglia.
L'idea generale della storia è carina e senza dubbio originale ma c'è qualcosa che non m'invoglia a leggere i romanzi successivi.
A cominciare dai punti di vista che cambiano decisamente troppo spesso per i miei gusti e nei momenti meno opportuni rendendolo così meno scorrevole e coinvolgente.
Passiamo poi al rapporto tra i due accompagnatori e Hope, alla fine del romanzo li ho percepiti come degli estranei che svolto il loro compito ognuno per la propria strada (sinceramente dopo il viaggio e le prove che hanno affrontato avrei preferito respirare un po' di cameratismo in più tra loro).
Secondo me, il romanzo era incentrato soprattutto sulle strategie ("Buoni" e "Cattivi") e l'azione (battaglie e scontri).
I personaggi (dèi, semidèi, umani e creature varie) sono tanti ma non preoccupatevi se non riuscite a ricordare tutto perché alla fine del libro ci sono delle pagine dedicate ai vari nomi.
Mi è piaciuta l'idea di voler introdurre anche un coinvolgimento emotivo tra personaggi secondari ma è un aspetto molto marginale (un adulto e un adolescente forse avrebbero preferito un approfondimento maggiore al riguardo).
Ho apprezzato anche la cura nella descrizione delle ambientazioni (curate e con la giusta dose di dettagli) in cui si muovono i vari personaggi.
Sono rimasta soddisfatta anche dal finale che naturalmente offre le immancabili domande che troveranno risposta solo nel prossimo volume.
Una storia apprezzabile ma mi aspettavo qualcosa di più.
Indicazioni utili
- sì
- no