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Alla fine del 2012 c'erano i Luminosi
“Danielle osservava affascinata i vicoli odorosi, le logge antiche, le botteghe ricolme di maschere e vetri di Murano, di mille forme e colori.
Venezia è incredibile: contesa fra cielo e acqua. Non è così che la immaginavo.
Non aveva mai visto una città prima d’ora e non credeva che potesse esistere un luogo come Venezia, in cui moderno e antico si univano per dare vita a qualcosa di eterno: la Bellezza.”
è il romanzo d’esordio di due giovani scrittrici italiane, Ilenia Provenzi e Francesca Silvia Loiacono.
È un romanzo d’avventura, molto pubblicizzato nel 2012 proprio perché parla della profezia dei Maya, relativa alla fine del mondo, il 21 dicembre 2012. Quindi, la trama incuriosisce; il formato maneggevole e tascabile attrae, ma per catturare l’attenzione, il primo impatto è con la copertina che è ad effetto. Ci sono, in primo piano, il profilo di un giovane incappucciato, tanto perfetto da non poter essere niente di diverso da una divinità, e, in secondo piano, un luogo caro agli italiani e unico sul territorio, la Laguna di Venezia. Sullo sfondo c’è un cielo inquietante, poiché ha le sfumature di un tramonto apocalittico.
Quando l'ho letto, molto tempo fa, era già da un paio d’anni che si parlava dell’imminente apocalisse di fine 2012 e c’era chi pensava ad una fine e chi a un nuovo inizio.
Nel libro, come si evince dalla trama, si allude più ad una fine, ma bisogna leggere il libro per vedere se il genere umano scamperà o meno all'imminente pericolo e per quanto …
L’originalità del romanzo è che le vicende vengono narrate dal ragazzo, Jude, venuto sulla Terra per far sì che la profezia abbia luogo, ma per farlo deve ritrovare un antico codice. Quindi, all’inizio, sono i cattivi a reggere il gioco. Lui non è il solo Luminoso venuto sulla Terra. La profezia, infatti, ne prevede due ed anche il titolo del romanzo presuppone che debba essere più di uno. La narrazione parallela delle vicende dei due Luminosi, alla ricerca dell’antico codice, avviene mediante l’alternanza dei capitoli.
Pupottina non vuole anticiparvi troppo, poiché non vuole togliervi il bello del libro. Lei sapeva ben poco di questo libro e l’ha piacevolmente scoperto leggendolo.
A lei è piaciuto davvero tantissimo. L’ha trovato originale, ben strutturato, con una trama avvincente, avventurosa e misteriosa, al punto giusto, e soprattutto degno degli young adult di tutto il mondo, molti dei quali sfigurerebbero al confronto.
Pupottina l’ha trovato un fantasy molto soft, perché i Luminosi sono esseri soprannaturali, simili agli dèi, che non usano smodatamente i loro poteri, ma solo se necessario.
Le vicende narrate sono dinamiche e su più ambientazioni. Viene descritta Venezia con gli occhi di chi la ama, per la sua bellezza. Le ricerche dell’antico codice Maya inizia proprio da lì. Poi lo scenario cambia. Si passa, prima, alle colline toscane, poi al Messico. E, oltre a questi territori reali, viene descritto anche il pianeta da cui provengono i Luminosi, Aurora, i cui abitanti sono dediti alla meditazione e sono immuni alle emozioni umane. Vivere sulla Terra, però, mette alla prova anche la loro tranquillità, non solo la nostra. ;-)
Il mistero parte dalle teorie dei Maya e si dipana fra scavi e ricerche archeologiche, esseri mitologici e leggendari, divinità e credenze popolari, piramidi e templi, connessioni fra gli antichi popoli, pagine mancanti e diari di viaggio che il tempo non ha cancellato.
L’amore è sempre in secondo piano alla ricerca dell’antico codice Maya. Anche questo è un punto di forza del romanzo che non disperde l’attenzione dei vari indizi che vengono scoperti, piccole tracce in una lotta contro il tempo per salvare o dannare il genere umano.
È un libro che non ha limiti di sesso e può andar bene per le donne, come per gli uomini.
È un romanzo che merita di essere letto, non solo perché lo stile è fluido e chiaro, anche nell’esposizione delle varie teorie, ma perché è ricco di colpi di scena che diventano a catena fino alla conclusione. Il finale può essere letto come definitivo, ma potrebbe aprirsi anche ad un seguito, soltanto che sino ad ora le scrittrici non ci hanno ancora pensato.
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