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Aegyptiaca
Con un inizio piuttosto criptico, Aegyptiaca non si pone certo tra i libri di più facile lettura nelle prime pagine. Fortunatamente è stata un'impressione veramente fugace, in breve tempo il romanzo si arricchisce di particolari, intrecci e personaggi, fino a formare una vera e propria epopea, che, per certi versi, mi ha ricordato la celebre opera di Waltari. Non voglio creare parallelismi che potrebbero trarre in inganno. Vi anticipo solo che, come in Sinhue l'egiziano, anche i protagonisti di Lucas viaggeranno per buona parte del Mediterraneo.
Otterremo quindi uno spaccato sorprendentemente gustoso e ben articolato dei più bei posti in cui sia possibile ambientare un romanzo: Egitto, Grecia, Mesopotamia... Che faranno da sfondo ad un'azione serrata ed incalzante, un vero e proprio viaggio volto non solo a creare un esercito per sconfiggere Anubi, ma anche alla scoperta della vera identità celata sotto le sembianze più comuni dei personaggi.
"La visione ti ha mostrato le piramidi sulla piana di Giza. Conosco bene il delta del Nilo, e le vicine coste della Cirenaica a occidente, e della Cilicia ad oriente. Si racconta che la signora di quelle terre sia una potente dea (...) La Sfinge è in grado di leggere le parole sul tuo corpo e di svelarne il significato. E' lì che troveremo la nostra salvezza" "Oppure il nostro destino"
Eh sì, perché Dean Lucas, con molta fantasia, mischia per bene le carte e propone un racconto basato sulla sovrapposizione di Genesi, racconti mitologici, pantheon egizio, greco e quant'altro. Spesso troverete questi accenni sparsi ad arte, qui e là nella storia, in modo tale che ne derivi comunque una trama, sì fantastica, ma logica e ben strutturata. I personaggi non sono da meno e vengono assortiti come ci si aspetterebbe in una Compagnia di cercatori. Abbiamo la Dea in sembianze animali e umane (anche se, a volte, la sua indole capricciosa decide di cambiale un po'), il guerriero, l'oracolo (che racchiude in sé virtù magiche), il ragazzo convinto delle sue umili origini (ma il futuro nasconderà qualche sorpresa), il nano ("cuscinetto" che smorza i toni e fa sorridere).
Dean Lucas crea una miscela del meglio del romanzo epico. Amori, risentimenti, separazioni, guerre e ribellioni, il tutto circondato dallo sfarzo delle grandi civiltà passate.
Questo è il primo volume di una trilogia, purtroppo non ho ancora scoperto molto sul seguito. Quindi vi prometto da subito che rimedierò con un'intervista all'autore, in modo da potervi dire di più in proposito. Per il momento non posso fare altro che consigliarvi la lettura di questo libro sorprendente, soprattutto considerando che si tratta del primo vero e proprio romanzo di Lucas.
Una saga epica, in cui si scontrano, ovviamente all'ultimo sangue, umani e semidei ed in cui le divinità intervengono in extremis, per ribaltare gli equilibri creatisi fino a quel momento. Un libro adattissimo a chi piacciono i racconti epici ambientati nelle terre delle grandi civiltà mediterranee e le storie fantasy in cui si racconta l'eterna lotta tra bene e male.
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Commenti
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Anche io ho avuto modo di apprezzare la sua opera,che in effetti è stato il primo fantasy che mi ha veramente colpito. Lo sai vero Ambra che Dean Lucas è un amico presente qui su qlibri?
Ciao! Pia