Dettagli Recensione
Indecisione
Questo è un libro che, o lo si ama, o lo si odia. Io sono ancora adesso estremamente indecisa. perchè ha l'enorme pregio di catturare il lettore, ma d'altra parte ha dei difetti. In effetti, ogni aspetto di questo libro ha pregi e difetti, perciò eccoli (secondo il mio punto di vista, ovviamente):
- lo stile dell'autrice: lo adoro, è un piacere quasi fisico vedere uno stile di scrittura cosi bello, fine, lo si poteva assaporare con gli occhi. L'autrice sa trasmettere le emozioni giuste nel momento giusto, sa far appassionare il lettore, fargli rodere il fegato, ridere, odiare e amare insieme. Axel è l'emblema di questo: le prime 30 pagine è odio assoluto, che poi diventa amore, che poi a tratti è odio, ma è anche compassione e comprensione. D'altra parte, è vero anche che uno stile cosi pomposo e minuzioso, all'inizio fa entrare nel mondo di black friars, mondo vittoriano e gotico insieme, ma dalla metà del libro in poi, ogni metafora, similitudine e paragone sono di troppo. Un esempio: la scena in cui il comandante della guardia del cardinale tenta di uccidere Eloise e Axel doveva essere una scena importante, tuttavia, leggendo quelle pagine ci si perde nella descrizione della mano inanellata di de Plessy, poi in quella della pallottola che quasi colpisce la protagonista. Sono tutte descrizioni bellissime, ma che non danno l'idea complessiva di ciò che succede, che in un combattimento è fondamentale.
- I personaggi: anche qui, o li odi, o li ami.
Parlando di Eloise, posso dire che è un esemplare di umano discretamente stupido. L'uomo che ami e con cui sei cresciuta ti maltratta per mesi interi, facendoti chiaramente capire che ti odia e tu che fai? Non solo continui ad amarlo (che per carità, ci sta), ma dopo che per cinque anni non lo consideri minimamente, appena la tua vita mostra un cenno di cambiamento, in un mese e mezzo torni tra le sue braccia. Forse sono esagerata io, ma uno che in cinque anni non si pone nemmeno il problema di farsi perdonare, fa l'arrogante e mi rinchiude in una cella, non si merita nemmeno un minimo di considerazione. O quanto meno si merita di soffrire le pene peggiori per riavermi al suo fianco. Un esempio memorabile: i due stanno più o meno insieme, ma lui comunque la fa rinchiudere in cella per evitare che veda un vampiro, che potenzialmente la potrebbe mettere in pericolo (anche se è abbastanza chiaro che se la caverebbero). Ora, se mi dicessero: "lui è andato con il vampiro al tuo posto", risponderei all'incirca "spero che si faccia molto male, cosi impara a rinchiudermi qui". Eloise, però, che fa? Evade per andare da lui a salvarlo. Boh! Masochismo puro, questo.
Axel... Beh, è il classico bello e tenebroso, che cerca di starle lontano, poi cerca di riavvicinarsi, cerca di conquistarla (anche rinchiudendola in una cella, per poi mandarle delle rose (?) ). La chiama "la mia fidanzata" da metà libro, quando quasi non si parlano ancora.
Ashton: è un vampiro, è bello, affascinante e non c'è nessun triangolo d'amore con lui, il che è ottimo. Inoltre, è fortissimo e governa le ombre (figata!!). A differenza di Axel, che trovo troppo incostante, Ashton mi è piaciuto molto, per il background, il suo stile pungente e i suoi superpoteri.
Una nota di merito per il padre di Eloise, che compare in due scene, ma che già amo. "o mia figlia, o il regno": cosi si fa, fratello!
- La storia d'amore: è estremamente coinvolgente ed è buono, ma è anche molto breve. Passano 300 pagine di seghe mentali, poi si mettono insieme (anche se con vari intermezzi di dubbi e litigate). Quello che mi fa strano è che dopo 5 anni di nulla assoluto, comincino a parlare perchè axel fa il ficcanaso negli affari di Eloise e tornino insieme in un mese e mezzo. Per altro, il motivo per cui Axel ha maltrattato Eloise tutto quel tempo non è svelato, anzi, lui le chiede fiducia, perchè l'ha tradita, ingannata e allontanata per un buon motivo che non le può raccontare: lei si fida... ok.
- Il mistero: era una buona idea, alla fine la trama si dipana in maniera perfetta, il problema è che nelle prime 300 pagine, questo mistero che coinvolge tutti i protagonisti, in maniera più o meno diretta, sembra un intermezzo tra una fantasia mentale e l'altra di Eloise. Cosi finisce che accadono episodi e si incontrano personaggi cui non si da la minima importanza e che quindi si dimenticano, ma che diventano poi fondamentali sul finale.
Infine, è un libro lento. Bisogna superare l'ostacolo delle prime 300 pagine, che coinvolgono tantissimo, ma in cui non succede fondamentalmente niente. Superate quelle, però, si arriva in fondo in un battibaleno. Vale la pena di essere letto anche solo per le ultime 100 pagine, che trovo magistrali.
Sono indecisa sul valore effettivo di questo libro, ma leggerò fiduciosa il prossimo capitolo della saga.