Dettagli Recensione
Da coltivare
Per prima cosa, ringrazio la Redazione e l'Autore per la copia inviatami.
Premetto che questo fantasy era destinato alla giovane figlia dello scrittore. La semplicità della trama trova allora una giustificazione. Ad un occhio più maturo infatti, il libro appare più come una bozza, un embrione che deve crescere. Non vengono approfonditi molti aspetti, e i caratteri stessi dei personaggi sono piuttosto superficiali.
Le lande di Arìshtar sono minacciate da un'ombra oscura. Antichi e nuovi guerrieri d'argento dovranno unirsi per salvare il mondo dalla distruzione.
Il linguaggio è semplice, con momenti che vorrebbero essere epici senza tuttavia riuscirci.
Il lavoro di editing e correzione è inesistente, o comunque non è stato efficace: la moltitudine di errori e refusi, come a pagina 79 dove manca la fine di una frase, infastidiscono. Per non parlare dell'uso di termini discutibili in un fantasy: "...pasto energetico..." lo associo allo SlimFast, e il "...punti di ristoro..." alla maratona di Venezia.
L'uso di più frasi principali, all'interno dello stesso periodo, creano confusione. La punteggiatura poco ortodossa, in alcuni casi, frena la scorrevolezza, rendendo difficoltosa la lettura.
Per contro, la parte grafica è gradevole e aiuta l'immaginazione, frustrata dalla poca attenzione ai dettagli e alle descrizioni sommarie.
In conclusione, spero che l'Autore abbia rivisto e corretto il testo. Inoltre, approfondendo alcune parti e dando maggiore spessore ai personaggi, può uscirne un romanzo di tutto rispetto non solo per un pubblico giovane. La traccia è accattivante e personalmente ha suscitato la mia curiosità. Sarebbe interessante sapere come è stato trovato il Padre di tutti i draghi.
P.S. personalmente lavorerei anche sul grido di battaglia di Erim: "Arrivoooo" non suona molto bene in un momento, ricco di phatos, come l'inizio di una battaglia epica...
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