Dettagli Recensione
Sitael-la seconda vita
Quando ho visto ''Sitael'' su uno degli scaffali della libreria in cui l'ho comprato, mi sono detta ''finalmente! una giovane autrice italiana in grado di scrivere un libro fantasy ed originale!"...e invece no. Questo libro ha deluso enormemente le mie aspettative, sia per la trama, completamente scopiazzata e per giunta scopiazzata male, sia per i nomi assegnati a luoghi e personaggi, che sono strapieni di "y" e "h" buttati qua e là molto a casaccio, ma soprattutto per lo stile. Da un'autrice giovane e fresca, seppur un po' inesperta, mi aspettavo uno stile scorrevole e semplice, sì, ma interessante e soprattutto PRIVO DI ERRORI GRAMMATICALI!!!! Invece quello che mi sono ritrovata a leggere è stato una specie di tema di quelli scritti dai bambini di quinta elementare, allungato con un po' di brodo inutile e soprattutto privo di significato. Un drago qui, una sirena là...sempre le solite storie noiose e ormai assolutamente sorpassate. Questo sarebbe un libro?? Questi sarebbero dei personaggi?? Ve lo dico io cos'è questo, è un furto di tempo e denaro, e soprattutto una presa in giro nei confronti di tutti i lettori. Trovo una vergogna che la casa editrice Flaccovio abbia pubblicato uno scempio del genere! Detto questo, vorrei ricordare all'autrice che il motivo che spinge uno scrittore a pubblicare un libro è far EMOZIONARE IL PUBBLICO. Se questo non avviene, il tempo che hai passato davanti il computer a buttar giù quest'abbozzo è stato tempo sprecato! Le uniche emozioni che sono riuscita a provare sono state in primo luogo rabbia, perchè è impossibile basare un libro su quant'è bello, quant'è bravo e quanto è biondo quel pupazzo che sarebbe Etenn...in secondo luogo, imbarazzo. Non è accettabile che un editore non solo pubblichi libri di questo livello, ma li pubblichi perfino senza controllarne l'ortografia. In conclusione: Alessia, abbassa la cresta. Leggi, inventa, perdi un po' di tempo e soprattutto PENSA a quello che devi scrivere, anzichè preoccuparti di infilare h e y una parola si e l'altra pure. Se fosse stato un compito in classe da consegnare alla maestra, non c'è che dire, è ottimo. Ma scrivere un libro è un'altra cosa.