Dettagli Recensione
Mia Foster Bonelli Story
Ho appena finito di leggere la storia di Mia e sento l’urgenza di dirvi quanto mi è piaciuta.
L’ho già detto del primo libro e lo ripeto: nell’insieme questa è una storia per adolescenti e per adulti, che mi ha spinto a chiedermi quali reali esperienze ci siano dietro chi ha saputo rendere così efficacemente con le parole il trauma della crescita, della perdita , del cambiamento, facendomi ridere la maggior parte del tempo e facendomi piangere una volta sola.
La storia di per se è un po’ estrema: Mia ha perso tragicamente l’amore della sua vita, Pat, e nello stesso momento ha perso l’affetto di Nina , da sempre sua migliore amica e anche sorella del defunto, che ritiene Mia responsabile della morte di Pat. Come si può a sedici anni affrontare una tragedia del genere? A sedici anni non puoi solo sopravvivere ed andare avanti, devi vivere: e così, mentre Nina si fa mettere incinta per compensare la perdita con un pargoletto consolatorio (oddio!!!…), Mia si lascia aiutare dal suo amore (Pat il morto) che continua ad essere presente nella sua mente e nei suoi sogni: la conforta, la consiglia, la sprona, la ama … Insomma lui è l’angelo (o la coscienza o l’istinto di sopravvivenza o quello che vi pare…) . In questa assurda situazione le due amiche, dopo essersi riconciliate, vanno a vivere a Londra , si iscrivono entrambe ad una nuova scuola e si giocano fino in fondo la carta del cambiamento. Che ovviamente funzionerà .
Vi dico di leggerlo, perché a dispetto della trama , non ci sono cedimenti nella commiserazione, non c’è ipocrisia né buonismo , e la lettura scorre veloce, tra l’ironia della protagonista , dialoghi frizzanti e i personaggi assolutamente reali nelle loro molteplici sfaccettature. Mi sono affezionata a loro e mi è dispiaciuto lasciarli andare , ma li ringrazio tutti perché senza presunzione hanno saputo raccontare con misura per me perfetta che la vita non è buona, ma neanche cattiva (una bastarda indifferente, direi..), e “ se le cose non vanno esattamente come vuoi, non ti devi abbattere: le cose non vanno mai esattamente come vogliamo noi, però possiamo provare ad avvicinarci il più possibile e poi passare oltre”.