Dettagli Recensione
Caldamente Consigliato
Brillante esordio letterario di Deborah Epifani. Il mondo di Aron è un luogo incantato, ricco e ben descritto. Pur prendendo spunto dai classici epici, se ne discosta attingendo dall’immaginazione dell’autrice: Irisya e le altre ambientazioni conservano una loro peculiarità, dovuta all’evidente impegno e studio del dettaglio al fine di regalare al lettore un paesaggio incantato in cui perdersi con piacevolezza. Non si trovano elfi, gnomi, o altre creature tipiche del genere, ma nuove figure che mischiano in modo efficace elementi mitologici e la fantasia dell’autrice; né è un esempio la mezza ninfa Nephele. L’originalità, in questo caso, traspare soprattutto dall'attenta caratterizzazione della storia personale dei personaggi principali – una moltitudine di personaggi dall’apprezzabile varietà e spessore –, che li rende più o meno simpatici secondo il ruolo svolto nella storia, e reali; coerenti e credibili. Soprattutto umani e di facile identificazione per il lettore. Anche per quelli appena accennati, che non hanno comunque ruolo predominante in questo primo volume, sono messe le premesse per una maggiore caratterizzazione con l’evolversi della saga.
A riguardo, è evidente il background di studi dell'autrice: educatrice professionale, è riuscita a esprimere attraverso il protagonista Aron il normale percorso di crescita di ogni ragazzo. Le esperienze, i cambiamenti, le paure che tutti i preadolescente-adolescenti affrontano. In particolare il conflitto interiore di un’identità in formazione che si appresta a comprendere le molte sfumature esistenti tra il bene e il male, prima di tutti in se stessi. Le leggende di Aron è una di quelle saghe che accompagneranno, volume dopo volume, il giovane lettore nel suo percorso di crescita; affrontato qui con delicatezza ed efficacia attraverso l’elemento fantasy. Aron crescerà insieme al lettore – come spiegato dall’autrice stessa durante la presentazione.
La trama, pur assorbendo caratteri tipici del genere, è ricca e complessa. Si rileva ancora quell'originalità capace di non annoiare, e si sviluppa senza particolari intoppi durante l’evoluzione della storia. Gli elementi prevalenti sono azione, avventura, magia, ben miscelati tra loro; miscela capace di coinvolgere il lettore e indurlo a continuare la lettura fino alla fine del volume, e aspettare la pubblicazione dei successivi. Ancora una volta, si notano la cura nel dettaglio e nella coerenza di personaggi e snodi narrativi. Non manca elemento ironico e comico, a iniziare dal comportamento e dalle gaffe di Aron stesso; il che lo rende, come già detto, molto umano e per cui credibile, vicino ai lettori.
Lo stile narrativo è adatto al target di riferimento e al genere: fluido e sufficientemente veloce, senza però tralasciare un’adeguata descrizione evocativa delle ambientazioni e dei personaggi. È da notare l’impegno nel cercare di utilizzare correttamente i punti di vista nella narrazione in terza persona, non scontato per gli autori esordienti.
Anche se il target di preferenza è l’arco d’età preadolescenza-adolescenza, ciò non toglie che sia una saga adatta a tutti gli amanti del genere fantasy, capace di coinvolgere lettori più maturi, come capita spesso con i buoni YA.